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Il giorno dello stupore – 6 dicembre

By 09/12/2007Maggio 27th, 2024Politica

6 dicembre – Da almeno due giorni, circolava nelle file dei senatori dell'ex margherita una inquietudine per me incomprensibile, i cui termini venivano anticipati e commenti, con logica di sospetto sull'Avvenire. Vedevo tutti miei amici senatori di Trento, Bolzano, Pavia, Catania, etc eletti tra i popolari o tra i rutelliani consultarsi e telefonare in continuazione.

Più o meno le cose stavano così: il decreto sull'ordine pubblico era stato molto travagliato, non c'era nessun relatore incaricato dalla commissione, alcuni emendamenti presentati in commissione giustizia erano stati presentati in aula, altri no. Non era mai stato presentato in commissione alcun emendamento che facesse riferimento a reati contro chi incitasse alla discriminazione per orientamento sessuale e un articolato emendamento di questo tipo era stato presentato in aula da Salvi, Russo Spena, vari esponenti di PDCI e Verdi e Felice Casson del Pd, membro della commissione giustizia.

A me sembrava, come spesso avviene nelle leggi che sono "un treno" su cui si fanno transitare proveddimenti di altra natura, ma pur sempre convergenti, una cosa sensata e quasi banale. Ma perchè allora tutta questa agitazione in aula? Questo continuo accorrere di mastella, Fioroni, queste continue telefonate?

L'ho capito quando il mio amico Tonini, il più liberal dei cattolici del Pd, mi ha posto il seguente quesito: "Se incitare alla discriminazione sessuale è un reato punibile fino a tre anni, cosa succede a quel vescovo che non designa come insegnate di religione un omosessule?" La mia risposta era stata ovvia: "Il Vescovo si adegui alla costituzione italiana dal momento che lo stato gli paga gli insegnanti di religione.." Ma certamente l'introduzione di un nuovo reato penale nel diritto italiano, fatta per via implicita e surrettizzia, come sarebbe stato fosse passato quell'emendamento, era cosa singolare e azzardata.

Allora, perchè l'emendamento Salvi, Casson e altri? Mi rispondevano tutti che era una sorta di richiesta venuta particolarmente da RC per equilibrare l'intero decreto e che vi era il particolare accordo dei ministri Amato e Pollastrini. In commissione giustizia della camera infatti, è in discussione la legge contro la violenza sessuale e lo stalking (molestie gravi) e sarebbe risultato molto utile anticipare nel decreto al senato le norme contro l'istigazione alla discriminazioni di natura religiosa, etnica e di orientamento sessuale che si trovavano in una parte di quel DDL.

La questione si presentava quindi intrecciata tra Camera e Senato e un pò complicata. Quando poi, dopo le infinite gazzarre promosse dalla Lega e da AN al Senato, il Governo ha deciso di mettere la fiducia su un emendamento riassuntivo e dopo di mettere al voto il decreto così modificato, è successo di tutto.

C'è chi da la colpa al viceministro D'Andrea, che non avrebbe capito e ben controllato, chi da il merito all'infinita furbizia di Salvi che avrebbe passato un testo volutamente ambiguo, chi è ancora alla ricerca del consigliere legislativo del ministro degli interni incapace di scrivere una testo dotato di senso politico… Tant'è che  il riferimento all'artico 13 n.1 del trattato di Amsterdam non delinea specifiche fattispecie di reato per discriminazioni sessiste e quindi non è possibile applicarvi in Italia la previsione di un reato di 3 anni di carcere.

Queste osservazioni valgono per la sommaria ricostruzione tecnica di quanto avvenuto. Per le valutazioni politiche vi rimando a quest'altro post.

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MAGDA NEGRI

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