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Il giorno dopo il voto della Finanziaria- 16 novembre 2007

By 17/11/2007Maggio 27th, 2024Politica

Il giorno dopo- 16 novembre 2007

Si gusta la vittoria e si scaricano dal telefonino gli infiniti messaggi di Boccia la “frusta” del Gruppo del Senato, contrappunto segreto dell’etica pubblica dell’aula. Noi abbiamo una task force al Gruppo dell’Ulivo, che su ordine di Boccia, prima di ogni votazione manda messaggi, ora accorati, ora imperiosi ai singoli Senatori, perché non si distraggano. Ci sono i segreti del mestiere:  se lasci un secondo prima il bottone, come è avvenuto alle mie spalle per due volte al collega Fazio, il bottone cambia  colore  e da verde può diventare rosso e viceversa. Se lasci troppo presto, come è accaduto nell’ilarità generale, al voto finale della Finanziaria di ieri notte, non c’è più niente da fare. E se, come è successo al Capogruppo delle Autonomie Peterlini, usi la tessera della mattina e non quella del pomeriggio, il voto non viene registrato. Anche per sciogliere la tensione della giornata, tutta la maggioranza ieri notte si sbellicava dalle risa quando abbiamo dovuto interrompere le votazioni perché Peterlini per 4 volte, disperato, non riusciva a votare. Comunque, ha ragione Cossiga. Per il centro destra è stata la "fossa di Balaclava". Le mani libere di Dini possono portare ora a due esiti: o un rimpasto governativo con un esponente dei Liberaldemocratici  o un paludoso scivolamento verso una continua contrattazione che logora il fianco dell’alleanza. Da oggi è un altro giorno per tutti.

L’intera aula ha tributato un omaggio a Enrico Morando, presidente della Commissione Bilancio e a Legnini. Sono stati artefici di un capolavoro negli ultimi 10 giorni. Morando era il capitano effettivo di una armata Brancaleone, rivelatasi essere un esercito di quasi professionisti.Peccato!. Per un anno non lo vedremo più alzarsi agitato a ogni votazione e urlare, indispettendo Marini: “ragazzi”, votate. Nelle prime file i  “ragazzi” a seguirlo attenti con gli occhi e con il dito erano sempre Rita Levi Montalcini, Emilio Colombo, Oscar Luigi Scalfaro, e Antonio Maccanico.

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MAGDA NEGRI

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