A quanto pare c'è un ripensamento di Marini, Franceschini, Fioroni che si rifiutarono di accogliere analoghe proposte a quelle da me fatte nella lettera a Franceschini che riporto di seguito. Il partito a vocazione maggioritaria è il partito del dentro tutti appassionatamente, meno quando si trattò di definire gli eletti europei. Ha ragione Macaluso su Liberal di oggi; c'è un problema di rendiconto e di responsabilità.
Lettera a Franceschini su Pd ed elezioni europee – Sabato 11 aprile 2009
Caro Franceschini,
Forse siamo ancora in tempo. Il voto alle prossime europee – come continuano e continuiamo a dirci – sarà discriminante x le sorti del Pd. Per quanto mi riguarda non riesco ad attribuire significati tanto salvifici o drammatici ad ogni singola prova elettorale, ma tant'è… siamo nel solco.
La soglia d'accesso al 4% – che abbiamo giustamente voluto per qualificare ed europeizzare la rappresentanaza del nostro paese – insieme al profilo non transitorio dei candidati del Pd sono i tratti nuovi e caratterizzanti della nostra offerta politica per queste elezioni.
Non è in gioco, come pure comunemente si dice la nostra storia di sopravvivenza. Penso che non dobbiamo rinunciare a proporci, anche per le europpe, come partito a vocazione maggioritaria, europeista, capace di attrarre ed unire tutti quelli che sono altro dal PPE.
L'offerta politica trova però nelle liste, nelle storie di uomini e donne in carne ed ossa il suo attualissimo e concreto precipitato politico. Faccio due esempi: Sinistra e Libertà non ha voluto stare nel e con il Pd in questa sfida. Peccato. I Radicali, che già stanno con noi in parlamento – in un rapporto leale le cui modalità abbiamo sempre accettato – pare non siano stati coinvolti nella costruzione delle liste del Pd.
Possiamo rassegnarci a tutto questo? Possiamo pensare di costruire le liste solo accostando, con diligenti equilibri, candidati della ex margherita agli ex ds? Forse siamo ancora in tempo per una generosa apertura ed offessiva unitaria verso personalità ed eletti di questi campi politici per aggiungere e non perdere altre forze. Abbiamo certo voluto la soglia del 4% non per escludere ed allontanare, ma per includere, unire in condivisione e libertà.
O no?