È quello che circonda, con fiamme molto vive, il governo Letta.
Il discorso Napolitano alla cerimonia del Ventaglio, con la precisione millimetrica di aggettivi e sostantivi, rimanda alle ragioni del drammatico periodo tra gennaio e marzo che ne motivarono la nascita. La crisi finanziaria e la recessione, la drammaticità delle incognite non consentono nessun adattamento. Occorrerà riflettere molto bene sullo scenario descritto da Napolitano, che rimanda a 18 mesi per le riforme istituzionali ed elettorali e per la soluzione dei nodi indicati dalla Banca d'Italia.
Sotto lo scudo stellare il PDL si accuccia in cerca di convenienze e il PD si lacera.
Dopo di me il diluvio, dice Alfano.
Puoi dimetterti e aiutare il governo, gli suggerisce Scalfari.
Non si sarebbe dovuta collegare la vicenda Alfano alla crisi di governo, dicono tutti i commentatori politici.
Ci vuole un tagliando di merito e di metodo, dice Epifani.
Giù le mani da questi ministri, dice Franceschini, che sembra il sindacalista di questo governo.
Si corre il rischio di dividersi tra governisti e antigovernisti, a perscindere.
Il PD dovrebbe attrezzarsi, come proposta di governo e assetto di leadership, in un congresso che non può essere così vergognosamente eluso e rimandato.
Aspettiamo la sentenza del 30 e vediamo gli orientamenti dei gruppi parlamentari e della direzione a fine settimana.
Ma intanto il perimetro brucia e non è detto che il fuoco non possa propagarsi all'interno.