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Il silenzio di Salvini su Casa Pound

By 04/04/2019Attualità
Atterrata da un imprevista influenza di inizio primavera, sono tuttavia in grado di dare un ordine alle notizie che quotidianamente ci invadono.
In un ordine logico direi questo:
 
– Aspettiamo l’esito del Consiglio dei Ministri sui decreti che prepareranno il Def, ma non riesco davvero a vedere una via d’uscita alla realtà dei numeri e dei fatti, che come diceva un famoso vecchio signore “sono testardi”…
E’ prevedibile un’azione di distrazione di massa propagandistica, e forse riuscirà ancora a muovere le passioni e i rancori del popolo leghista e 5S.
Ma i loro spazi d’azione si stanno restringendo..
 
– Sono molto contenta che il labour di Corbyn venga coinvolto per evitare il “no deal” di una Brexit impazzita.
E tuttavia impressiona il cono d’impotenza in cui si è cacciata il Parlamento inglese e la sua classe dirigente, portando al rischio addirittura della disgregazione territoriale del paese.
 
– Il rifiuto feroce e impaurito della popolazione di un quartiere di Roma, che aveva votato all’80% 5S solo un anno fa, per l’accoglienza di poche decine di Rom, per lo più donne e bambini, non solo fa pensare, ma ferisce profondamente.
Piantiamola con la favola bella degli “italian brava gente”, o con le spiegazioni psico sociologiche.
Sta attecchendo nel paese un sproporzionata cultura dell’odio e del rifiuto, non commisurata all’entità dei problemi reali.
Meglio guardare in faccia il paese com’è, piuttosto che cercare vie di fuga laterali che non portano a niente.
Guardando una trasmissione televisiva ieri sera, sono rimasta impressionata da un particolare che mi sembra sfuggito nei commenti generali: una giovane giornalista incalzava Salvini e gli chiedeva qual fosse stato il ruolo di Casa Pound nella protesta, che è sfociata in violenze, incendi e di fatto nel sequestro dei Rom nella struttura.
Salvini non ha mai risposto, non ha mai formulato un giudizio sul reato di istigazione razziale e vandalismo: ha assolto di fatto Casa Pound.
Non è un problema se le bandiere di Casa Pound si mescolano alle bandiere della Lega, come è avvenuto qualche mese fa a Roma: è un problema se il Ministro degli Interni copre Casa Pound e il reato di istigazione all’odio razziale.
Non bisogna abituarsi, non bisogna tacere, e mi auguro che la fermezza dei magistrati, dei prefetti ecc, il loro spirito repubblicano, faccia prima o poi argine alle provocazioni del Ministro degli Interni della Lega.
 
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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO