Non paghi della giornata parlamentare e del cardiopalma di Red, facciamo una riunione dei senatori Pd con Veltroni per discutere del Governo Ombra. Cerco di prepararmi studiando le varie forme di istituzionalizzazione dell'opposisizione dei Paesi non solo anglosassoni, ma anche, in modo più attenuato, del Portogallo, della Francia, Spagna, Austria.
Ottima la prolusione di Morando, chre coordina il nostro shadow cabinet. Cerca di dare il senso del coinvolgimento aggiuntivo che il Governo Ombra sollecita verso i senatori, veri artefici, con i deputati, della proposta di governo dell'opposizione non compromissoria né migliorativa della proposta governativa, ma appunto netta, propositiva, alternativa. Bipolarismo, democrazia governante, alternanza al governo.
In serata si snodano le argomentazioni. Ci sarebbe bisogno di una legge costituzionale per introdure prerogative proprie del Governo Ombra sul modello inglese, ma anche rinnovati regolamenti parlamentari rafforzerebbero il Profilo dell'opposizione. Ci sono sensibilità diverse fra i senatori, nella caldissima serata romana. Incominciamo in 100, quando Veltroni conclude siamo 40. La Torre si è messo in fondo e esibisce molte perplessità. Il governo ombra è "figlio di" e "serve per" un assetto politico nettamente bipolarizzato. E' tardi. Veltroni esorta a investire con generosità su un partito vivo e federale. Sembra un po' rinfrancato, ma l'attraversata nel deserto incomincia nel più aspro dei modi.