Skip to main content

in vista della direzione regionale del 26 settembre

Lettera al segretario piemontese del PD Morgando

purtroppo da venerdì a domenica siamo impegnati a Orvieto per l'annuale convegno dell'Associazione "LibertàEguale" e quindi non possiamo essere presenti di persona ai lavori della Direzione. Come sempre chi è assente ha in qualche modo torto, o comunque è in debito, ma vogliamo comunque esprimerti brevemente il nostro punto di vista sugli aspetti su cui vi sono state diverse valutazioni e ti pregheremmo altresì di diffonderlo ai membri della Direzione.

1. Come risulta chiaramente dall'avvio dei lavori parlamentari sulla legge elettorale europea l'insieme delle forze di opposizione si batte strenuamente sia contro una soglia di sbarramento eccessiva, conformemente alla nostra proposta del 3%, e contro la soppressione delle preferenze, la cui conferma era contenuta nella proposta del Pd. Il partito si è dichiarato disponibile ad accedere anche alle richieste più forti di ostruzionismo delle altre forze collocate all'opposizione. La Direzione potrebbe apprezzare questa linea e valorizzare l'unità raggiunta. Potrebbe altresì apprezzare la meritoria proposta di mediazione del leader Udc Casini che, riprendendo una proposta del 1993 di Augusto Barbera e Guido Bodrato, ha elaborato come possibile mediazione l'adozione dei collegi uninominali proporzionali simili a quelli provinciali.

2. Questa forte unità e questa totale disponibilità sono possibili anche perché la piattaforma è appunto limitata alla legge europea. Se si dovesse pensare di estendere l'intesa per le preferenze anche sula legge per le Politiche il Pd come tale non potrebbe certo accettare l'impostazione di altri e rinunciare alla propria proposta contenuta nel Programma elettorale, che è precisa e qualificante: collegi uninominali e primarie regolate per legge. In ogni caso spostare il dibattito su quel terreno, polarizzando ora, significa in termini comunicativi in questa fase spostarsi su un tema divisivo e far passare in secondo piano l'unità sulle europee.

3. E' legittimo che singoli o gruppi dissentano dalla posizione del programma Pd, che noi personalmente riteniamo più che valida e da confermare, ma se la si vuole cambiare occorre passare per la via maestra della Conferenza Programmatica nazionale e non tanto attraverso pronunciamenti della Direzione regionale che, ove assunti, potrebbero essere intesi come un anticipo di collocazione rispetto alla Conferenza, come l'auspicio di un cambio di orientamento nazionale, ma la sede propria è inevitabilmente nazionale. Crediamo che la Direzione regionale dovrebbe limitarsi a richiedere che questa materia rientri tra quelle da decidere nella Conferenza programmatica dal momento che è un tema vivamente dibattuto e con la presenza di varie posizioni, senza sposarne in questa fase nessuna.

4. Se lo si ritiene opportuno, la Direzione potrebbe altresì richiedere che, qualora la battaglia per le preferenze non dovesse avere un esito parlamentare positivo, approvando le liste bloccate, o qualora venga trovata un'intesa sulla proposta Casini, venga consentito a iscritti ed elettori del Pd di votare i candidati con le primarie.

Carissimi saluti

Magda Negri e Stefano Ceccanti

 

Close Menu

MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO