Ho letto fino all’ultima riga la relazione del Rettore Pellizzetti alla inaugurazione dll’anno accademico 2010-11 dell’Università di Torino, alla quale come sempre ho partecipato con immenso interesse ( materiali scaricabil da http://www.unito.it/unitoWAR/page/istituzionale/speciali1/Speciali_inaugurazione10111)
Il dato più significativo resta il sottofinanziamento dell’Università di Torino rispetto agli altri atenei del nord-Italia. Eppure l’elevato livello dei corsi universitari la classifica in alto nelle graduatorie. La grande attività di investimento immobiliare dell’ateneo, a fronte della scarsezza di risorse, fanno dell’ateneo un agente di trasformazione urbana come poche altre università italiane.
L’Università di Torino è un mondo con 800mil metri quadri di strutture e 340mila in concessione e comodato con 5.000 dottorandi e assegnasti di ricerca, 70mila studenti e 14 mila matricole. Torino guarda a Parigi e sente lontano il modello Milano e quello metropolitano statunitense. Il mondo cui guardiamo è Grenoble che ha visto crescere i finanziamenti all’ateneo dell’11%, oppure Tolosa (+7%). O ancora Chambery (+8%).
Complessivamente il fondo delle università transalpine è salito del 2,9%, una percentuale che ‘Le Monde’ ritiene ‘scandalosa’, troppo piccola!!!La giornata dell’inaugurazione si è chiusa con la relazione di Deaglio sulla crisi economica globale. Una splendida lezione, che ha anche evidenziato l’investimento economico asiatico sulle risorse umane e sull’università, a fronte della autoriduzione di progetti e risorse dell’area europea.