Sembra quasi un casale di prima campagna, quella vicina alle periferie delle nostre città del Nord.
Ho voluto andarlo a rivedere oggi a Novara.
Nella mia prima infanzia ci stavo con la mia nonna materna.
Casupole cadenti, fra orti e stallini.. un paradiso per noi bimbi, che mangiavamo sulle scale e giocavano con i conigli, cani e gatti.
Una via di mezzo tra “‘900” di Bertolucci e “La Via Gluck” di Celentano.
Ora hanno ristrutturato alla bell’ e meglio, ma la struttura della cascina e delle povere case intorno è rimasta intatta.
Ma le casupole intorno alla cascina Bicocca sono rimaste intatte.
Rimodernate, ma non ne hanno abbattuto nessuna.
Solo il fontanile dove ci si sedeva alla sera non c’è più.
Io avevo meno di 8 anni e vedevo solo vecchi braccianti in pensione, contadini socialisti che il fascismo e la fame avevano costretto ad emigrare, per lo più in Argentina.
Anche mio nonno era emigrato e poi tornato senza fortuna.