INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE – Ai Ministri della Pubblica Istruzione e dell'interno
Premesso che,
alcuni giorni dopo le elezioni politiche sono stati affissi negli spazi di libera propaganda ideologica e culturale del Comune di Torino due manifesti della Lega Nord in un centinaio di esemplari;
di tali manifesti, il primo ringraziava gli elettori piemontesi per la fiducia accordata alle elezioni, rappresentando un atto di normale comunicazione politica post-voto. Il secondo, affisso congiuntamente al primo, proponeva, invece, un messaggio del tutto estraneo alla vicenda elettorale. Si trattava, infatti, di un manifesto che rappresentava una bella bambina bionda di 7-8 anni, fotografata, intenta a giocare con le bolle di sapone, incorniciata da una corona di fiori primaverili;
la bambina raffigurata in questo manifesto appariva sovrastata dall'inquietante dicitura "Sì ai bambini padani":
alcuni di questi manifesti sono stati affissi all'ingresso e nelle vicinanze delle scuole materne ed elementari, prestandosi quindi alla contemplazione preoccupata di mamme e famiglie dei bambini non tutti "padani", all’entrata e all’uscita delle scuole stesse;
nella frase "Sì ai bambini padani" il "sì" è termine assertivo e inclusivo che proclama affermazione, ma che a parere di numerosi cittadini, quello stesso "sì" automaticamente esclude e insinua un "no" rivolto a tutti quei bambini che per origini territoriali, etniche e culturali, non possono essere ricondotti alla fantomatica "infanzia padana" nell’iconografia proposta dal manifesto;
tenuto conto che nei principi fondamentali della nostra Costituzione è previsto che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni economiche e sociali e che nel nostro ordinamento vi sono numerose norme vigenti volte al contrasto dei comportamenti discriminatori basati sulla razza, sul colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica;
si chiede di sapere quale sia l’opinione del Governo su questo episodio, che introduce elementi di discriminazione nell'immaginario collettivo e sul piano simbolico generale e che risultano, a maggior ragione, gravi in quanto si riferiscono e hanno come target la fascia dell'età infantile e adolescenziale;
se intenda adottare nuove e più stringenti disposizioni normative volte ad impedire ai partiti e movimenti politici di produrre e affiggere in pubblico, ed in particolare nei pressi di scuole materne ed elementari, manifesti contenenti messaggi discriminatori, diretti e indiretti, che comportino una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica dei cittadini.