Matrimoni forzati o concordati: il fenomeno riguarderebbe il 20 per cento dei matrimoni celebrati all'interno delle comunità islamiche. Per il sottosegretario all’interno Davico, che ha fornito il dato in risposta ad una interrogazione della Sen. Negri, in Italia esiste una protezione giuridica per contrastare questo ed altri fenomeni di coercizione che hanno come vittime le donne immigrate, ma occorre promuovere apposite campagne informative.
In risposta ad una interrogazione parlamentare presentata dalla Sen. Negri (PD) che prende spunto dallo studio effettuato dallo Zonta Club Moncalieri “I matrimoni forzati nell’Europa multiculturale” secondo il quale i casi di matrimonio coattivo in Italia stanno aumentando in misura significativa, il sottosegretario di Stato per l'interno Davico ha richiamato le ricerche delle Nazioni Unite secondo le quali ci sono 60 milioni di «spose bambine» nel mondo.
In particolare l'organizzazione americana International Center Research of Women ha compilato una Top 20 dei Paesi in cui i matrimoni di minorenni sono più diffusi: il Niger è al primo posto, con il 76,6 per cento di spose con meno di 18 anni.
I Paesi in cui è diffuso il fenomeno sono quelli che registrano i più alti tassi di povertà. Per quanto riguarda l’Italia, Davico ha affermato che nel nostro Paese il fenomeno dei matrimoni forzati è rintracciabile all'interno delle comunità islamiche e che, secondo i dati forniti dal Presidente delle donne della comunità marocchina, il 20 per cento dei matrimoni celebrati all'interno di tale comunità rientrerebbe in tale fattispecie.
Sul punto della tutela penale delle vittime di questa coercizione il Sottosegretario ha riferito che pur non configurandosi nell'ordinamento italiano come fattispecie specifica di reato, la coartazione in materia matrimoniale è comunque proibita alla luce delle disposizioni generali a tutela dei minori e dell'articolo 610 del codice penale che punisce la costrizione mediante violenza o minaccia.
In ogni caso, anche per disincentivare tale pratica, la legge esclude la celebrazione o il riconoscimento di matrimoni precoci. Infatti la coartazione dei nubendi costituisce un vizio nella formazione della volontà rilevabile dall'ufficiale di stato civile ed è causa dell'annullamento del matrimonio. Il rappresentante del Governo ha infine sottolineato l’importanza di promuovere campagne informative per sensibilizzare l'opinione pubblica su tale grave.
Interrogazione a risposta orale presentata a fine luglio 2008 ai Ministri delle Pari Opportunità e dell’Interno
Interrogazione a risposta orale
Premesso che, come si può evincersi dallo studio effettuato dallo Zonta Club Moncalieri “I matrimoni forzati nell’Europa multiculturale”, i casi di matrimonio coattivo in Italia stanno aumentando in misura significativa;
Si chiede quali provvedimenti i Ministri intendano adottare – se del caso proponendo anche modifiche normative a tal fine – per impedire che nel territorio nazionale siano consumate forme di violenza e violazione della libertà e dell’autodeterminazione individuale di assoluta gravità, quali i matrimoni forzati.
Interrogazione a risposta orale :
Ai Ministri delle Pari Opportunità e dell’Interno
Premesso che
Come può evincersi dallo studio effettuato dallo Zonta Club Moncalieri “I matrimoni forzati nell’Europa multiculturale”, i casi di matrimonio coattivo in Italia stanno aumentando in misura significativa;
nell’estate del 2006 in particolare, due giovani donne immigrate – Hina Saleem, pakistana e Kaur P. indiana – hanno pagato con la morte il rifiuto di sottomettersi a un matrimonio imposto loro dai familiari, rivelando così una realtà spesso sconosciuta e che, secondo i dati disponibili, comprende anche taluni uomini, cui non di rado il matrimonio è imposto coattivamente;
in data 24 ottobre 2006 il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione volta ad esortare gli Stati membri ad attivarsi “affinché tutte le violenze contro donne e bambini, in particolare il matrimonio forzato, la poligamia, i delitti cosiddetti d’onore e le mutilazioni genitali siano puniti con sanzioni efficaci e dissuasive e a sensibilizzare le autorità di polizia e giudiziarie su tali questioni”, invitando altresì gli Stati membri a promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione idonee a prevenire ed evitare matrimoni forzati o concordati, oltre a ogni forma di violenza nei confronti delle donne e dei soggetti particolarmente vulnerabili;
nella suddetta Risoluzione, si sono inoltre impegnati gli Stati membri a introdurre nei rispettivi ordinamenti misure idonee a perseguire quanti intendano costringere altri a contrarre matrimoni o comunque contribuiscano a organizzarli, ribadendo così quanto già affermato con la Risoluzione 0110/2002, nella quale si è sancita l’incompatibilità del matrimonio forzato con i principi dell’ordinamento comunitario;
alla stregua di queste indicazioni, i principali Paesi europei hanno modificato in maniera corrispondente i rispettivi ordinamenti, al fine di assicurare una più pregnante tutela rispetto a violazioni della dignità, dell’autodeterminazione, in una parola della libertà della persona, soprattutto in un contesto multiculturale;
Si chiede
ai Ministri in indirizzo di fornire informazioni e dati statistici disponibili in ordine a tale fenomeno;
quali provvedimenti i Ministri in indirizzo intendano adottare – se del caso proponendo anche modifiche normative a tal fine – per impedire che nel territorio nazionale siano consumate forme di violenza e violazione della libertà e dell’autodeterminazione individuale di assoluta gravità, quali i matrimoni forzati.
Sen. Magda NEGRI