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Interrogazione parlamentare sulle difficoltà finanziarie delle scuole- 10 maggio 2007

Interrogazione parlamentare -Atto Pubblicato il 10 maggio 2007
Seduta n. 151

NEGRI – Ai Ministri della pubblica istruzione e dell'economia e delle finanze. –
Premesso che:

i dirigenti scolastici denunciano grandi difficoltà delle scuole, soprattutto elementari e materne, nel reperimento dei supplenti e per il loro pagamento;

queste difficoltà sono causate da un insufficiente meccanismo di reclutamento dei supplenti; per superare il problema dei supplenti che spesso non si trovano e per tutelare gli allievi che devono andare avanti nel programma scolastico quando si ammala un docente oppure quando un'insegnante è assente per maternità l'Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) ha avanzato una proposta che prevede l'inserimento anche di insegnanti non inseriti nelle graduatorie secondo modalità e criteri da concordare;

l’incertezza dei finanziamenti per le scuole mette in seria difficoltà gli istituti scolastici nell'erogare gli stipendi ai supplenti e spesso gli istituti sono costretti ad anticipare i soldi attraverso finanziamenti non finalizzati prelevando denaro dagli avanzi di cassa e dalle iscrizioni degli allievi che dovrebbero servire a migliorare la dotazione tecnologica dei laboratori;

 

la relazione dell’indagine sulla riorganizzazione dell’Amministrazione scolastica fatta dalla sezione di controllo delle amministrazioni centrali dello Stato della Corte dei Conti, delibera 5/2007/G, del 22 febbraio 2007 evidenzia che «la lentezza con cui vengono assegnate le risorse alle scuole: le circolari vengono di norma emanate con molto ritardo rispetto ai tempi della programmazione, e i fondi che vengono ripartiti tra i diversi istituti scolastici sono resi disponibili di regola nel secondo semestre: in corrispondenza cioè con la fine dell’anno scolastico, quando – si è avuto modo di notare nell’ambito della maggior parte delle relazioni degli Uffici Scolastici Regionali – le attività di formazione ed educative vengono lasciate in secondo piano a vantaggio dell’espletamento delle attività curricolari in vista della chiusura dell’anno scolastico;i POF risentono di questa problematica e la loro struttura ne è fortemente condizionata, non solo nella scansione temporale prescelta per l’effettuazione delle attività programmate, ma, soprattutto, per la non certezza dell’effettivo ammontare delle risorse da utilizzare: ne deriva che oltre alla gestione è condizionata anche la programmazione;ulteriore conseguenza della problematica esposta è che, arrivando i fondi in ritardo, i progetti, anche laddove programmati, non riescono a partire, e determinano una mancata spesa. Di conseguenza si formano consistenti “Avanzi di Amministrazione”. La presenza ormai certa di tale voce nelle categoria delle Entrate dei Bilanci delle scuole, fa sì che gli stessi finiscano per essere considerati, dalle scuole, delle forme di “Autofinanziamento” del tutto improprio dal punto di vista contabile, ma che permettono alle stesse di potersi “gestire” nella prima parte dell’anno scolastico quando ancora non dispongono delle risorse spettanti»;

il decreto ministeriale 21, emanato dal Ministro della pubblica istruzione il 1° marzo 2007 (applicativo della legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, legge finanziaria 2007”), pur cercando di abbreviare i tempi di assegnazione delle risorse alle scuole ha in realtà aggravato il problema, in quanto nell’unico capitolo di finanziamento ora individuato (il cosiddetto “capitolone” 1203, denominato “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato”) sono inserite (art. 2, comma 2) anche “le risorse finanziarie per le supplenze brevi e saltuarie determinate in funzione degli importi unitari e delle unità di personale docente e ATA in organico di fatto presso ciascuna istituzione scolastica”;

l’inserimento in un unico fondo di dotazione di una responsabilità di spesa a elevata aleatorietà come le supplenze, impedisce alle scuole la pianificazione delle esigue risorse che vengono loro messe a disposizione;

gli insegnanti e il personale ATA, i dirigenti scolastici, dopo un quinquennio di gelido "dirigismo" si attendono misure concrete che permettano alle professionalità delle scuole di operare in condizioni di certezza,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non intendano accelerare con la massima urgenza l'approvazione di una adeguata strategia per assicurare un reclutamento dei supplenti secondo procedure che garantiscano la tempestività dell’assunzione, e rivedere il citato decreto ministeriale n. 21 in modo da separare i fondi per la gestione delle istituzioni scolastiche da quelli per le supplenze brevi e saltuarie in modo da assicurare alle scuole una condizione di certezza progettuale e gestionale.

 

alleghiamo un articolo uscito due giorni dopo la presentazione dell'interrogazione sulle pagine di Torino di Repubblica

 

e un altro articolo di REPUBBLICA in cui la sen.Negri interviene sul tema

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