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Interrogazione su insegnamento della lingua italiana per gli studenti immigrati

By 28/01/2009Febbraio 17th, 2024Interrogazioni e Interventi

Interrogazione parlamentare

Pubblicata il 4 giugno 2008

NEGRI – Al Ministro dell'istruzione, università e ricerca. –
Premesso che:

il capogruppo di Alleanza Nazionale nel Consiglio comunale di Torino, Roberto Ravello, insieme al Presidente provinciale di Alleanza Nazionale di Torino, l'on. Agostino Ghiglia, con una mozione presentata in data 28 maggio 2008, hanno sollevato il problema dell'eccessiva presenza di bambini stranieri nelle scuole di Torino, in particolar modo nelle scuole di alcuni quartieri della città;

nella mozione presentata si chiede di stabilire un limite massimo – quantificato nel 10 per cento del totale degli alunni – alla presenza dei bambini stranieri nelle scuole materne per evitare il pericolo che, in classi con più del 50 per cento di studenti di origine non italiana, gli studenti italiani siano ostacolati nel raggiungimento di una preparazione adeguata a causa della difficoltà dei bambini stranieri di parlare correttamente la lingua italiana;

a tal fine la mozione propone che si adottino nuovi criteri nella composizione delle classi per evitare che i bambini italiani si sentano stranieri nella loro città;

premesso inoltre che:

nel nostro Paese la presenza di alunni stranieri è molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale. Si va dalla percentuale massima della regione Emilia-Romagna, che si avvicina al 10 per cento, all’8 per cento della Lombardia, Veneto e Marche, fino alla percentuale minima della regione Campania, che si avvicina all’1 per cento. L’area geografica del Paese con l’incidenza maggiore è il Nord-Est, con l’8,4 per cento;

un’altra caratteristica è la rapidità del cambiamento e mobilità dei vari gruppi nazionali sul territorio, che portano anche a situazioni di concentrazione di alunni stranieri in singole scuole o territori, fenomeno di fronte al quale si pone il problema di un’equilibrata distribuzione delle presenze, attraverso un’intesa fra scuole e reti di scuole in collaborazione con gli enti locali;

considerato che:

secondo esperti in sociologia ed in pedagogia i bambini nati in Italia da cittadini stranieri o arrivati nel nostro Paese in età prescolare tendono ad integrarsi con gli altri bambini senza alcuna difficoltà, apprendendo facilmente le regole della lingua italiana e diventando a tutti gli effetti studenti come gli altri sotto il profilo della capacità di apprendere la lingua italiana, pur non essendo quest'ultima la loro lingua "madre";

con l'approvazione delle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (circolare ministeriale 1° marzo 2006, n. 24), l’Italia ha scelto la piena integrazione di tutti nella scuola, «ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato», attraverso lo strumento dell’educazione interculturale, per la cui realizzazione sono necessari specifici interventi per l’apprendimento della lingua, per l’adeguamento dei programmi, per la formulazione di contenuti e stili educativi interculturali, per il ricorso ai mediatori linguistici culturali in caso di necessità nell’ambito di un’adeguata programmazione;

a tal fine, in presenza di fenomeni di concentrazione di studenti con cittadinanza straniera, non si ritiene proficua la creazione di "classi rigide", bensì un’equilibrata distribuzione delle iscrizioni attraverso un’intesa tra scuole e reti di scuole e una mirata collaborazione con gli enti locali, per garantire un’offerta formativa che riduca le disuguaglianze e i rischi di esclusione sociale,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di favorire iniziative da parte delle istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia organizzativa e didattica, finalizzate alla strutturazione di corsi o di attività che possano facilitare l’apprendimento della lingua italiana come seconda lingua da parte degli alunni non italofoni, nonché un'adeguata distribuzione degli stessi;

quali risorse intenda dedicare all'insegnamento della lingua italiana come seconda lingua per gli studenti di recente immigrazione.

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