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Intervento della Sen. Negri sulla Legge Finanziaria – 6 -7novembre 2007

By 06/11/2007Maggio 27th, 2024Interrogazioni e Interventi

Intervento della Sen. Magda Negri in discussione generale sulla Legge Finanziaria 2008:

aula – 6 novembre -Come ha ben detto il Relatore Legnini, un po' tutta l'ispirazione della manovra Finanziaria sta nello scrollarsi dalle spalle le due grandi anomalie della finanza pubblica italiana:
quei 70 miliardi di interessi che paghiamo ogni anno per onorare il nostro gigantesco debito pubblico (1 miliardo e 600 milioni di debito) e quei 90 milioni l'anno cui corrisponde una stima realistica dell'ampiezza dell' evasione fiscale. La quota di futuro che possiamo riguadagnare per i nostri giovani sta tutta nella possibilità che avremo o non avremo di liberarci da questi due terribili ipoteche. Occorre gradualità e determinazione per, esattamente quella che il centrodestra al Governo nella precedente legislatura non ha avuto, per adempiere a questa missione politica nazionale. (…)

Segnalo l'intervento d Viale della Fondazione Rosselli sull'Università pubblicato da Il sole 24 ore del 7 novembre

La classe politica italiana, gli imprenditori, le famiglie, gli studenti, avvertono da tempo che il sistema scolastico è inadeguato alle sfide del nostro tempo, non ripaga le speranze, gli investimenti della famiglie e dei singoli. In questa finanziaria abbiamo preso sul serio tutto questo e trovato il passo giusto per gli interventi necessitati e gli investimenti sul futuro tra gli eventi necessitati pensiamo (Art. 36) ai 20 milioni di Euro all'anno  da destinare ad interventi di adeguamento strutturale e antisismico degli edifici scolastici. Il lavoro della Commissione ha ulteriormente migliorato il provvedimento prevedendo la costruzione di  nuovo immobili sostituivi degli edifici esistenti quando fossero indispensabili per sostituire quelli a rischio sismico. La messa a norma delle strutture, infatti, è sempre stato un indirizzo di spesa prioritario del centrosinistra. Al contrario, del precedente governo di centrodestra che non ha ritenuto di appostare alcuna risorsa per gli anni 2005 2006, limitandosi ad assegnare per i soli anno 2003 2004 circa 460 milioni di Euro. Dobbiamo quindi rimontare le notevoli difficoltà che gli enti locali hanno lamentato per i ritardi delle messe a norma, e grazie al rifinanziamento previsto dalla legge finanziaria 2007 della legge 23 del 96 per gli anni 2007 2008 e 2009, confermati dalla manovra di bilancio di quest'anno nel triennio 2007-2009 è prevedibile un volume di investimenti non inferiore ai 750 milioni di Euro, dedicata alla sicurezza delle scuola, come la compartecipazione delle regioni ed enti locali. Ci sono inoltre in questa finanziaria misure di provvidenze obbligate: 100 milioni di euro andranno al funzionamento delle scuole (Tabella A) assommandosi ai 150 milioni stanziati dal decreto-legge 159, destinati all'importantissimo provvedimento del nostro governo, l'innalzamento dell'obbligo di istruzione; si confermano i 220 milioni di Euro della scorsa finanziaria per il corsi di recupero, il potenziamento del sistema nazionale di valutazione, per tenere aperte le scuole il pomeriggio, le sezioni in primavera, l'educazione degli adulti, l'istruzione tecnica superiore post-diploma. Ogni insegnante anche il supplente annuale avrà il diritto di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese per l'auto-aggiornamento (libri, corsi, stage) fino a un importo massimo di 500 Euro. 
Ci sono numeri che parlano da soli,  in questa Finanziaria. Nel piano di assunzioni dei precari arrivano 10 mila Ata in più, oltre i 20 mila già previsti nella finanziaria 2007, di cui 10 mila già nominati in questo anno scolastico. Per gli insegnati di sostegno i posti dell'organico di diritto aumentano da 48.000 a 65.000. Viene autorizzato un contingente di 94.000 posti di sostegno complessivo rispetto al attuale contingente di circa 91.000 e saranno specialmente insegnanti non precari. Oggi infatti solo ca. la metà degli insegnati di sostegno sono di ruolo, e così si potrà passare dall'emergenza alla stabilizzazione e alla specializzazione portando tal percentuale al 70%. L'Art. 50 di questa Finanziaria ben illustra i nuovi criteri di programmazione (alla luce anche delle analisi di medio e medio-lungo periodo sull'andamento della popolazione scolastica in Italia illustrate nel Libro Bianco sulla scuola predisposto di concerto dal Ministero della pubblica istruzione  e dell' Economia), per ottenere risparmi e riqualificazione della spesa, miglioramento della rete dell'organizzazione del servizio, investimenti sulla qualità del capitale umano per la mobilità sociale e la produttività del sistema-Paese. Si tratta di un lavoro culturale e di programmazione innovativo che certo travalica i limiti di una singola finanziaria, ma che individua il terreno per il governo futuro del sistema della pubblica istruzione. È da questo punto di vista che assume un particolare rilievo quella parte dell'Art. 50 delle legge Finanziaria che è contenuta nei commi dal 9 al 17. Si fa infatti partire una sperimentazione estremamente impegnativa fra scuola e autonomie locali perché regioni ed enti locali si prendano carico la rete scolastica e al rete dell'offerta formativa. Patti territoriali, organismi paritetici di coordinamento eccetera diventano soggetti nuovi per economie aggiuntive, per più elevati traguardi nel sistema della pubblica istruzione, attiveranno un circuito di incentivi e di premi per le scuole e gli enti locali rilevatosi più virtuosi, che può innescare scintille di nuova responsabilizzazione ed autonomie in tutto il sistema. Come non vedere che anche da qui può passare una nuova grande responsabilizzazione delle autonomie scolastiche, e una "prova su campione" di processi concreti di federalismo che la riforma costituzionale del 2001 ha previsto per il governo della scuola e che è rimasta in gran parte lettera morta? Come sempre la Finanziaria è contenitore di problemi grandi di riforma, che incomincia solo ad approcciare. In un qualche modo, ne fa stagliare i profilo, ne affronta particolari di gestione, ma ci aiuta a calendarizzare il futuro prossimo.
Ad esempio, è certamente questione estremamente complessa il problema del reclutamento e dei nuovi concorsi per gli insegnati come trattato al comma 6 del Art. 50. Ne abbiamo discusso a fondo anche in Commissione istruzione, arrivando ad analisi condivise fra maggioranza e minoranza. Qui stiamo lavorando nelle more del complessivo processo di riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti. Dovranno lavorarci più specificamente il Ministero e le commissioni parlamentari. Per ora la Finanziaria rimanda un piano più complessivo di reclutamento e formazione, in rapporto con Università e ricerca, e pone dei paletti: concorsi ordinari con scadenza biennale, tirocinio e verifiche per evitare che si continui ad alimentare nuovo precariato, chiusura delle graduatorie permanenti trasformate in graduatorie di esaurimento.
Dunque, anche per il sistema della pubblica istruzione, come per altri decisivi capitoli di questa legge finanziaria, appare evidente che il pregiudiziale ideologico attacco del centrodestra può trovare ostacoli invalicabili quando il centrosinistra cerca con i cittadini italiani un confronto onesto e concreto sui problemi e offre insieme una visone di sintesi, e di programma, non sottraendosi alle incalzanti novità dei nostri tempi. Dobbiamo esercitare la virtù civica del "renderconto" e possiamo con serenità affermare che, dopo la Finanziaria emergenziale dello scorso anno, da ora il quadro di governo del sistema della pubblica istruzione si è fatto più chiaro, ed il quadro finanziario agibile non solo per i vincoli ma per le opportunità e le qualificazioni di spesa che sollecita. I soggetti chiamati a concorrere alla nuova fase di programmazione sono tutti sfidati e messi a prova in un nuovo quadro di responsabilità. Insomma, ad una società italiana che sempre più avverte l'inadeguatezza del suo sistema scolastico come deprivazione di opportunità dei ragazzi dei ceti più deboli e piombo nella ali di un paese che vuole decollare, questa legge Finanziaria , – pur nelle limitatezze del suo ambito –   offre una proposta nuova, un compito collettivo. C'è lavoro per tutti, purché per inerzia e calcolo non si voglia sottrarvisi.

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