Il Presidente Schifani ha reso omaggio al senatore Ugo Martinat, recentemente scomparso, ricordandone la figura di politico di grande esperienza, impegnato anzitutto nella soluzione dei problemi del suo territorio e dei suoi concittadini, e ripercorrendone gli incarichi sempre più rilevanti in ambito sia parlamentare che governativo, fino all'impegno per la costituzione del Popolo della Libertà, approdo di cui, per poche ore, non ha potuto vedere il pieno compimento
Alle parole del Presidente si sono associati i sen. Fosson (UDC-SVP-Aut), Boldi (LNP), Gasparri (PdL) e, a nome del Governo, il Ministro della difesa La Russa, ed io. Ecco il mio intervento per il quale ho ricevuto diversi commossi ringraziamenti, il più commosso di tutti quello del Ministro Matteoli:
Signor Presidente, conoscevo Ugo Martinat almeno da due decenni, essendo come lui di Torino e avendo svolto in quella citta` la mia attivita` politica. Quando Ugo Martinat comincio` a svolgere la sua attivita`politica, la Resistenza era finita solo da 15 anni; una Resistenza che a Torino e in Piemonte era stata un vasto movimento di popolo e lotta armata.
La cultura politica dominante a Torino, anche in forza della storia della citta` e della Regione, e` stata quella del cattolicesimo popolare e democratico, del liberalismo, dell’azionismo, del movimento socialista e comunista. Ugo Martinat rispetto a questo mondo ideale affermo` sempre, con una passione indomita e un assoluto convincimento, una posizione politica di minoranza, di controtendenza. Egli fu sempre uomo di minoranza, di controtendenza e talvolta anche uomo contro; ma come e` stato detto qui e` sempre rimasta immutata nei suoi confronti l’amicizia e il rispetto dei suoi avversari politici.
Fu protagonista della vita consiliare comunale torinese. Era un parlamentare, ma anche un consigliere comunale che non mancava di partecipare alle sedute del Consiglio della sua citta`. Furono memorabili alcune battaglie, come quella che assegno` all’Acqua Marcia di Vincenzo Romagnoli la progettazione del nuovo stadio «Delle Alpi»; si trovo` insieme a
parte della sinistra a votare contro la proposta di Romiti. Nessuno puo` non riconoscergli l’impegno grande che lui profuse per la sua citta`, sia nel facilitare le opere strutturali che poi confluirono nel grande evento olimpico e, piu` recentemente, per facilitare l’afflusso dei fondi per la metropolitana ed altre importanti iniziative, ad esempio i quartieri popolari che sono nati dall’evento olimpico.
Mi piace ricordare di Ugo Martinat due episodi molto personali. Con lui, all’inizio del 2006, cominciai a fondare il comitato piemontese per il referendum elettorale e ci trovammo, cittadini dell’Ulivo, esponenti di varie forze partitiche, professori universitari e lui, per Alleanza Nazionale, ad organizzare il comitato referendario e a raccogliere firme. Fu sempre molto leale e molto discreto; non metteva il cappello della sua forza politica su un’impresa comune.
Con lui cominciai tante volte a ragionare del bipolarismo. Voglio ricordare, di lui che purtroppo e` morto proprio nel giorno in cui e` nato il nuovo partito cui contribuı`, che con il collega Fosson ci incontravamo spesso all’aeroporto di Caselle e, visto che ci trovavamo reciprocamente simpatici, parlavamo di tanti argomenti. Ebbi con lui, cinque o sei mesi fa, prima che si ammalasse, una riflessione sull’esito dei nostri partiti e sull’esito del bipolarismo. Mi parve che con la sua indomita passione, lui che pur aveva appoggiato la svolta di Fiuggi, quando parlava a tu per tu pensasse, col sentimento, di poter traghettare tutta intera una storia, tutti interi i simboli, tutta intera una vita in una nuova esperienza, e io gli facevo presente che non sarebbe stato cosı` facile, che bisognava lasciarsi molto alle spalle, ma mi sembrava una persona che non volesse lasciarsi molto alle spalle.
Voglio quindi associarmi al dolore dei suoi familiari e della sua forza politica; associarmi – cosı` come ha fatto il Partito Democratico nazionale e piemontese ai suoi funerali – nel ricordo di un protagonista che va rammentato nelle sue luci, nelle sue ombre, nella sua verita` e nella ricerca intellettuale e morale che ha portato fino in fondo, per un esito di una vicenda nazionale di cui lui e` stato un vero protagonista.