20 marzo 2007
NEGRI (Aut). Signor Presidente, colleghi, il Gruppo Per le Autonomie, naturalmente, voterà a favore della mozione che ha come prima firmataria la senatrice Serafini, ma si riconosce, peraltro, anche nel dispositivo descritto dalle altre due mozioni, perché, dalla discussione di oggi e dalla risposta della Sottosegretaria, appare evidente che noi ci troviamo di fronte ad un problema di eccezionale gravità e anche di eccezionale novità.
Le cose cambiano di anno in anno, vanno sedimentandosi le situazioni più amare, le situazioni che ci colpiscono (ne parlava anche il senatore Valditara), come i bambini portati dalle madri ai semafori, ma ormai la tipologia dei minori di cui dobbiamo occuparci è abbastanza definita e complessa: si tratta di minori stranieri non accompagnati, già grandicelli; si tratta di minorenni vittime della tratta della prostituzione; si tratta di minori stranieri appartenenti a nuclei familiari irregolari, molto problematici, figli di madri sole, spesso provenienti dal mondo della prostituzione; si tratta di minori richiedenti asilo, si tratta di minori segnalati dall'area penale (questo numero sta diventando molto grande).
La Sottosegretaria ha risposto, a noi pare in modo positivo, ai due punti finali che si trovano nella mozione della senatrice Serafini. Ha detto che è già istituito e sarà rifinanziato con risorse aggiuntive, si è parlato di 50.000 euro l'anno, il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati che sarà particolarmente mirato ai giovani stranieri.
Ha parlato di una sorta di tavolo di coordinamento delle pratiche migliori. Ciò è molto importante. Io, ad esempio, vengo da una città, Torino, che ha una sorta di primato nel rimpatrio in Marocco e in Romania con progetti assistiti per sei mesi di giovani e adolescenti soli, che hanno però le famiglie in Marocco e in Romania. Essi vengono rimpatriati e seguiti per sei mesi da associazioni, organi dello Stato italiano o del Comune, da associazioni del Paese d'origine. Si tratta di situazioni molto complesse e costano molto: sei mesi di lavoro sociale e politico.
La Sottosegretaria ha inoltre fatto riferimento a una speciale formazione, promozione e sensibilizzazione non solo dei servizi sociali, che fanno il possibile e l'impossibile, ma anche dei vigili, delle forze di polizia e di quei punti di osservazione e di controllo sociale sul territorio, non allertando i quali poi la madre non la si trova; la si conduce una volta dai vigili o dalla Polizia; la si diffida una volta, ma la seconda volta non la si trova più e, se non la si trova una seconda e una terza volta, non si passa poi alla tutela, all'affido o all'adozione.
Esiste una sorta di gioco al rimpiattino, se non si allerta il sistema di vigilanza e controllo anche delle forze di polizia e dei vigili di quartiere, ai quali poi il servizio sociale territoriale e il servizio dei minori si rivolge, ma solo nella misura in cui la segnalazione avviene, è rapida, è puntuale ed è pertinente. Se tutto ciò non accade, il sistema non funziona.
Sostengo ciò perché a Torino, ad esempio, vi è un servizio di tutela dei minori stranieri che lavora 365 giorni su 365, giorno e notte; 24 ore per 365 giorni. Tuttavia, a me è capitato più volte di trovare una bambina rom di cinque anni che chiede l'elemosina davanti al «Carrefour» e di telefonare più volte. Vedo che le nostre mozioni parlano di 450 segnalazioni annue. Ciò è impossibile: soltanto io e le mie vicine ne facciamo tre al mese; le segnalazioni sono certamente di più. Ma ad esse non corrisponde poi la verifica possibile, perché quando sono ragazzini possono scappare.
Quanto dichiarato dalla Sottosegretaria a proposito di una legge speciale per le singole etnie è molto importante. Alcune di esse, ad esempio, presidiano e ricercano il ragazzino fuori dal centro di accoglienza. I bambini piccoli e molto piccoli, fino a due anni, vengono portati al seno dalla mamma, ma quando raggiungono i 4-5 anni, la mamma li manda a mendicare; alcune volte è il padre a farlo.
La questione è molto complessa e mi permetto di ricordare che è importante – mi pare di averlo sentito un po' meno in Aula e che sia mancato nelle risposte della Sottosegretaria – il rapporto con il tribunale dei minori, con i sistemi di affido, di tutela, ed anche il supporto delle famiglie italiane per i bambini più bisognosi di cure, di più certezza della possibilità di ricevere le stesse cure. Il rapporto con il tribunale dev'essere molto puntuale.
Crediamo che oggi il Senato abbia svolto un buon lavoro e un alto lavoro; forse non interesserà molto i cronisti, ma finalmente quel senso di pietà e di disagio che coglieva ognuno di noi nelle grandi città del Nord, e molto di più a Roma, ha oggi trovato un momento di riflessione e di proposta adeguata.