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Intervento sul Ddl di conversione del decreto Bersani- 29 marzo

By 31/03/2007Maggio 27th, 2024Interrogazioni e Interventi

Senato -29 marzo- discussione del disegno di legge n. 1427

"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attivita' economiche e la nascita di nuove imprese".
Nella 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali)
in sede consultiva: 28 marzo 2007 (pom) 
 
 
Sen.Magda NEGRI (Aut). L'impianto originario dell'articolo 13 del decreto è stato arricchito, dopo un lungo e attento dibattito alla Camera, da disposizioni che intervengono in modo apprezzabile nel settore dell'istruzione tecnico-professionale, in un'ottica federalista e con la consapevolezza dell'indubbio valore aggiunto rivestito da questa area della formazione per lo sviluppo e l'innovazione del Paese. Infatti, la riforma favorisce il necessario raccordo degli istituti con i poli tecnologici provinciali e un più stretto collegamento con i distretti industriali ad alta professionalità, mettendo in moto un volano effettivo per lo sviluppo e la competitività del sistema economico. Di particolare rilievo, inoltre, la prevista detraibilità e deducibilità delle erogazioni liberali in favore degli istituti, che attenua – anche se non risolve – i riflessi negativi legati alle ristrette disponibilità finanziarie del settore. 

 

segue………………..

 

ripresa della discussione:

sen. Magda Negri:

Signor Presidente, Claudio Gentili, responsabile dell'area educational di Confindustria, proprio qualche giorno fa, esprimeva un aperto apprezzamento dell'articolo 13 del decreto oggi in discussione. Quindi, in qualche modo, avvalorava il parere espresso dalla 7a Commissione, di cui faccio parte (vale a dire la stretta congruità di questo decreto anche in materie che sembrerebbero estranee all'obiettivo prioritario, cioè lo sviluppo economico, l'innovazione del sistema Paese), su quel famoso articolo 13, che, con un grande e ricco lavoro dei nostri colleghi alla Camera, ha aggiunto tante cose rispetto all'originaria proposta del Governo, quindi facendosi portatore di un vasto dibattito trasversale che c'è stato alla Camera, anche nelle Commissioni.

Claudio Gentili scriveva che le industrie nel nostro Paese cercano ogni anno 550.000 profili di alta professionalità tecnica e non li trovano. Ebbene, il cuore dell'articolo 13 di questo decreto, che tratta temi anche più importanti della professionalità tecnica – quali il tentativo di superare la mortalità scolastica, la dispersione degli istituti professionali, non dei tecnici, dei corsi triennali delle Regioni, non dei corsi triennali degli istituti professionali di Stato (quindi c'è una parte del decreto che affronta questioni ancora più dense, più prioritarie, che attengono alla cittadinanza, ai diritti di istruzione) – affronta la riforma degli istituti tecnici e professionali e il raccordo di essi con i poli tecnologici che in ogni Provincia possono essere costituiti.

Se guardiamo ad alcune realtà del Nord e del Centro Italia, ad esempio, penso a poli tecnologici che possono incardinarsi con i distretti industriali ad alta professionalità e mettere in moto un volano effettivo per lo sviluppo economico del Paese.

Il giudizio del responsabile dell'area educational di Confindustria, giudizio neutro, tecnico, sulla portata dell'articolo 13 di questo decreto-legge è cosa importante. E ve n'è un'altra molto importante che intendo sottolineare, vale a dire la novità delle possibili elargizioni liberali deducibili o detraibili di singoli cittadini, associazioni, famiglie, enti economici e imprese, con garanzie di non governare la giunta esecutiva dell'istituto, naturalmente, che nella relazione tecnica viene calcolato approssimativamente al 33 per cento dell'attuale somma delle erogazioni liberali. Vuol dire ogni anno 140 milioni di euro.

Questo non risolve, naturalmente, il problema dell'autonomia scolastica e dei fondi, ma 140 milioni di euro indirizzati in modo limpido e governato ai singoli istituti che, laddove il sistema è felice, troverebbero l'integrazione operativa del sistema degli enti locali, è un elemento – il relatore di minoranza ci accusava di essere statalisti e i liberali – di fortissima cultura solidaristica e liberale insieme.

Il terzo punto così importante dell'articolo 13 è la sollecitazione forte, attraverso il master plan individuato tra Governo e sistema delle autonomie locali, all'attuazione degli articoli 117 e 116 della Costituzione, vale a dire alla riforma federalista del sistema dell'istruzione professionale, che paradossalmente è compatibile con l'assunzione forte del peso della formazione tecnica nel sistema statale di istruzione.

 

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MAGDA NEGRI

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