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Intervista a Stoltenberg: «La Turchia si contenga ed eviti le vittime civili»

By 13/10/2019Attualità
Sono rimasta sconcertata, leggendo questa intervista di Stoltenberg (segretario generale della Nato), nello scoprire che Erdogan aveva pubblicamente manifestato, all’assemblea generale dell’ Onu, davanti a tutti i suoi rappresentati riuniti, la sua volontà di annettersi una parte della Siria, di farne uno stato cuscinetto in terra curda.
Adesso capisco quello che prima mi sembrava difficile capire, cioè la vile volubilità di Trump, che annunciava di ritirare le truppe, di tirarsi fuori da queste guerre che non finiscono mai… poi contraddetta dal tentativo di farsi mediatore, poi ancora contraddetta, come vediamo nei telegiornali di questa sera, dal precipitoso ritiro dei soldati americani dal sud della Siria.
Quindi l’ Onu sapeva, aveva visto i dettagli dell’operazione, anche geografici.
E nei primissimi giorni non c’è stata alcuna reazione.
Lo stesso Stoltenberg, insiste sui rischi dei jiadisti liberati, tornati in libertà e pronti ad uccidere di nuovo rispetto al dramma dei combattenti curdi, in prima fila a combattere il terrorismo dell’ Isis e ora diventati vittime abbandonate.
E’ molto importante la reazione della Merkel e di Macron, a cui sembra si stia associando il governo italiano.
Hanno ragione tutti i giornalisti, che hanno sottolineato il senso di colpa e di impotenza dell’occidente democratico verso i curdi, usati e poi traditi.
Almeno nessuno si lamenti, nei prossimi giorni, se di fronte a questa cercata destabilizzazione di quell’area si estenderà l’intervento di Putin, in alleanza con Assad.
Se l’interventismo democratico contro l’Isis si piega ad abbandonare i combattenti eroici, che sono stati in prima linea per gli interessi nazionali di Ankara, almeno non ci si lamenti se altri soggetti prenderanno il posto che stiamo vergognosamente abbandonando.

https://www.corriere.it/esteri/19_ottobre_11/intervista-stoltenberg-la-turchia-si-contenga-ed-eviti-vittime-civili-532fdec0-eba2-11e9-8467-215634c3e34d.shtml

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MAGDA NEGRI

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