Tabellini si augura che la crisi finanziaria e le dure repliche dei mercati a questa caotica finanziaria in gestazione si manifestino efficacemente prima delle elezioni europee, suscitino una reazione di consapevolezza e di difesa dell’opinione pubblica e portino a elezioni politiche anticipate.
L’autore teme una recessione imminente, le banche in difficoltà e gli investimenti azzerati.
Meglio quindi fermare presto la deriva ed evitare il default.
Sono molto d’accordo, non tanto con questa analisi apocalittica ma forse preveggente, quanto con questa sua affermazione finale: “L’aspetto più preoccupante della situazione in cui si trova l’Italia non è il suo debito pubblico, la sua bassa crescita, la sfiducia nella classe politica, la cosa più grave è la mancanza di consapevolezza dell’opinione pubblica su quello che ci aspetta. Come per la rana nella pentola forse un aumento della temperatura può ancora aiutarci a non finire bolliti”.