Il papà di Andrea Macrì, il ragazzo coinvolto gravemente nel crollo alla scuola di Rivoli, è un grande amico per me e per tanti compagni. Ora ci stringiamo attorno a suo figlio, a lui, alla sua famiglia, ma ci sentiamo impotenti.
La sua battaglia in queste ore in ospedale per guarire e superare al meglio quello che gli è accaduto deve diventare la nostra battaglia fuori dall'ospedale, la battaglia di chi ha responsabilità istituzionali e di qualunque cittadino che pensa, come penso io, che si deve andare a fondo, si deve capire chi quarant´anni fa ha fatto i lavori. Perché per me non accade mai nulla per caso.
Siamo con Andrea, con suo papà Enzo e con la sua famiglia.