http://www.ledemocratiche.it/ – Nel Pd c'è solo una flebile voce femminile
Come donne siamo assenti dal dibattito politico “alto” e l’organizzazione materiale del PD ha oscurato o “normalizzato” anche le figure femminili più rilevanti e autonome. Credo che le donne elette nei direttivi dei circoli PD in tutt’Italia (mancano solo le elezioni in Calabria e in alcune zone della Campania) siano decine di migliaia ormai, come ragguardevole (anche se non certo esaltante) il numero delle senatrici e delle deputate.
Però qualcosa non funziona, oppure, qualcosa incomincia a funzionare in modo nuovo, e per me preoccupante. C’è solo una flebile voce femminile, nel PD attuale. Siamo – come donne – sostanzialmente assenti dal dibattito politico “alto” e l’organizzazione materiale del PD (fatta di cooptazione correntizia e quote paritarie gestite dai maschi capi – corrente) ha oscurato o “normalizzato” anche le figure femminili più rilevanti e autonome. Non diamo però colpe “alla struttura”, agli altri… il nostro silenzio è il silenzio del pensiero femminile, della cessata elaborazione e declinazione dell’autonomia e della libertà femminile.
Care amiche democratiche, la “sintesi culturale” al femminile, che tanto abbiamo voluto all’atto stesso di costituzione della nostra Associazione, è particolarmente difficile e – fin ad ora – poco feconda. Esco però dal mio congiunturale pessimismo per proporre due cose.
1.Un seminario per analizzare i flussi del voto “al femminile” nelle recenti elezioni, i cui risultati, andrebbero proposti all’attenzione degli organismi dirigenti.
2.L’applicazione – sperimentazione di quegli articoli dello Statuto che prevedono la cooperazione tra i circoli territoriali, i Forum tematici e le varie Associazioni. Propongo una sperimentazione per ogni regione. Entro il 31 luglio devono essere votati tutti gli Statuti Regionali. Chiediamo alle donne del PD cosa vorrebbero, nelle loro specifiche realtà.
Proviamo, proviamo ancora..