Apprezzo questa impostazione di Molinari che non si perde in recriminazioni e rimpalli di responsabilità, ma va dritto al cuore della differenza tra la gestione europea e quella aiatica del Coronavirus.
Il quid sta nella capacità tecnologica dei tracciamenti, nell’abitudine a trattare pandemie simili, precedenti, tra cui spicca il modello Taiwan: 24 milioni di abitanti, 535 contagiati e solo 7 vittime grazi a “un metodo aggressivo di test, misuramento dei contagiati, tracciamento elettronico, mascherine e distanza sociale”.
Aggiungo io: il comunismo e metodi latamente aggressivi non c’entrano affatto.
I migliori risultati sono nella Corea del Sud, Singapore, Taiwan, come in Cina.
E’ un articolo da meditare, per la sua oggettività e la direzione di marcia che indica.
Questa volta è l’estremo Oriente ad indicare la via all’Europa per la gestione di lungo termine di un elevato numero di contagiati, senza nuocere troppo al sistema economico nazionale.
La ruota gira, non sempre si è egemoni nella Storia.