La mia amica Piera Egidi, qualche giorno prima del mio 72°compleanno, mi ha mandato questa bella riflessione del poeta Mario de Andrade.
La metafora è semplice: i cioccolatini non sono più moltissimi e vanno gustati con accresciuto piacere.
Non è questione di ragionamenti, ma di sentimenti.
Il compleanno di quest’anno va un po’ cosi.. con una soffusa mestizia per la morte di mia mamma e di molti amici e compagni, poco più vecchi di me, o della mia stessa età, che se ne sono andati.. per tumore o per Covid.
Sono legami che si spezzano e si avanza sempre più soli.
Nel bilancio positivo metto invece quel tanto di sicurezza e libertà che che l’età matura consente.
Non mi imbarazzano i miei anni.
Mentre alcuni miei conoscenti (un bellissimo signore non ancora 60enne, molto punk.. e una mia amica super intellettuale), consci del loro aspetto molto giovanile hanno formalmente incominciato a togliersi gli anni posticipando, con chi non li conosce da tempo, la loro effettiva data di nascita.
In una società che invecchia le persone anziane, se hanno avuto una vita non troppo difficile alle spalle, possono esprimere molta forza e propositivitá.
È solo il vuoto che si fa più largo intorno che induce a pensieri molto impegnativi, a maggiori responsabilità.
Nella foto si vede che il mio amico Fabrizio Morri si aggiunge alla compagnia della domenica alla Casa del Quartiere.
“Bel poema di Mario de Andrade (San Paolo 1893-1945) Poeta, romanziere, saggista e musicologo.
Uno dei fondatori del modernismo brasiliano.
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LA MIA ANIMA HA FRETTA
Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora.
Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.
Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto.
Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.
Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto.
Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che si assumano le proprie responsabilità. Così si difende la dignità umana e si va verso la verità e l’onestà.
È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.
Voglio circondarmi da persone che sanno come toccare i cuori, di persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.
Sì, sono di fretta, ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare.
Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora.
Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza.
Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una. “
Da inviare agli amici dai 50 anni in su
(Proibito trattenerlo)