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La rete dei riformisti- Il Riformista 1 dicembre 2007

By 02/12/2007Politica

Verso un network – Lo guiderà Bersani – Il Riformista del 1/12/2007

L'operazione è di quelle coperte. «Da segreto istruttorio, visto che la stiamo ancora istruendo», si mormora in quelli che nei dietro-le-quinte del Pd vengono classificati come "ambienti dalemiani". Anche se tra i custodi dell'ortodossia del vicepremier, come Nicola Latorre, c'è chi dice che la notizia è priva di fondamento.
In realtà, un dossier aperto c'è. E riguarda la creazione di una rete di "associazioni di democratici e riformisti", poco veltroniane e molto "disinistra". Il progetto è da giorni sul tavolo di Pier Luigi Bersani, che ne ha illustrato i dettagli anche a Piero Fassino. L'obiettivo è costruire almeno un'associazione per ogni regione. Quindi, le associazioni regionali daranno vita a un network nazionale che dovrebbe essere guidato proprio dal ministro dello Sviluppo economico. (leggi tutto)

In realtà, un dossier aperto c'è. E riguarda la creazione di una rete di
"associazioni di democratici e riformisti", poco veltroniane e molto "di
sinistra". Il progetto è da giorni sul tavolo di Pier Luigi Bersani, che ne
ha illustrato i dettagli anche a Piero Fassino. L'obiettivo è costruire
almeno un'associazione per ogni regione. Quindi, le associazioni regionali
daranno vita a un network nazionale che dovrebbe essere guidato proprio dal
ministro dello Sviluppo economico.
Tutta l'operazione è legata al braccio di ferro sul congresso del Pd. Il
fermento nell'area (fu) diessina che storicamente si identifica con Massimo
D'Alema sembra direttamente proporzionale alle resistenze di Veltroni sulla
convocazione delle assise. All'aumentare delle seconde, infatti, sta
aumentando anche il primo. Sul punto, i dalemiani si dividono in due
tendenze diverse, ma in realtà convergenti verso un unico obiettivo. Nella
prima cerchia di fedelissimi del vicepremier, la parola d'ordine – al
momento – è wait and see. Non a caso D'Alema, ospite mercoledì a Otto e
mezzo, ha messo a verbale: «Nego in radice di volere il congresso del Pd. Mi
occupo con felice e autentica passione di politica estera, per cui mi
astengo. Seguo con una partecipazione molto limitata le vicende della
politica italiana».
La seconda tendenza è quella di chi, come Pier Luigi Bersani, è già pronto a
passare all'azione. Con la costruzione di una mega-associazione che faccia
da contrappeso allo strapotere del loft. Nell'operazione saranno coinvolti
anche quelli che, come Livia Turco, hanno affrontato la corsa delle primarie
nella lista di Sinistra. «Per adesso concentriamoci su un obiettivo: quella
di ottenere il congresso non è una semplice richiesta, ma una vera e propria
battaglia in nome del pluralismo nel Pd», sostiene da settimane Massimo
Brutti. Ci sono regioni in cui l'operazione sarebbe già pronta per partire.
In Emilia Romagna, il governatore Vasco Errani – il primo a sollevare il
tema "congresso" in commissione Statuto – sta già lavorando ventre a terra.
Stesso discorso vale per il Piemonte, dove la cerchia di colonnelli di D'
Alema e Bersani ha portato all'elezione di Gianfranco Morgando alla
segreteria regionale. Per l'associazione di Napoli è stato invece contattato
l'ex segretario dei Ds partenopei Massimo Paolucci.
Al ministero dello Sviluppo economico, i più stretti collaboratori di
Bersani tengono le bocche cucite. L'unica cosa che filtra, dai corridoi del
dicastero di via Veneto, è che «Pier Luigi sta ricevendo importanti
sollecitazioni a dare un suo forte contributo alla costruzione del Pd». Mal
che vada, per avere le prime risposte ufficiali sul progetto dell'
associazione "dalemiana" bisognerà attendere il 15 dicembre. In quella data,
Vassallo presenterà la sua bozza di statuto. Se non ci sarà la parola
«congresso», si andrà al redde rationem.

Tommaso Labate

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