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La settimana politica e sul territorio… forse non siamo più in 4

By 12/03/2011Attualità

 

Forse non siamo più in 4 . Dopo il mio intervento e quello di Morando e le numerose affermazioni di Ceccanti e i proclami di Renzi. Qualcuno comincia a capire nel  Pd che la spallata della santa alleanza emergenziale contro Berlusconi all’insegna del puro antiberlusconismo non poteva infrangere il muro della maggioranza. E che le elezioni non saranno domani. Bersani parla di grande progetto. Lasciamo perdere la grinta e mettiamoci consapevolezza, determinazione. Ci sarà molto da cambiare a cominciare da come si sta nei movimenti, cosa si dirà sul referendum.Questa consapevolezza scende con difficoltà  nei dirigenti del Pd. Ad esempio la direzione regionale di venerdì, semideserta (ho proposto al segretario Morgando di convocare l’assemblea regionale e di rinominarla) non ha fatto cenno. Si è concentrata sulla necessaria revisione delle primarie, pur dopo il grande successo di Torino. Incombono quelle di Vercelli e Novara, a  parte Morgando, al resto della Direzione importa ben poco..

Non riesco a inquadrare bene la proposta di Veltroni sulla necessità di una grande manifestazione  nazionale per la Libia. Forse è meglio una decisa presenza italiana vicino a Obama e per spostare gli equilibri in Europa. Se servisse a questo, in piazza per i libici, segnerebbe una svolta.

Sono stata a una iniziativa ad Avigliana per l’8 marzo, organizzata dalla segretari del circolo locale del Pd. Lì scopro una giovane avvocatessa del lavoro  insieme a i compagni di sempre e signore di mezza età, orgogliose delle loro battaglie per l’emancipazione femminile. Illustro le numerose proposte del Pd, specialmente per aggredire il nodo della sottooccupazione femminile (46% della forza lavoro). Mi Stupisco molto che gli iscritti del Pd nei circoli non conoscono le proposte del Pd. Che non bastino gli sms e le e-mail?.

All’inaugurazione del Tar del Piemonte, cui ho partecipato, si ricorda l’articolo 6 della Costituzione.. La cerimonia ha scelto il taglio dell’excursus storico sul formarsi della giustizia amministrativa in Italia e in Europa (dagli art. 15 e 16 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo  del 1789 all’Editto di Racconigi del 1831, al codice napoleonico. I cardini sono: tutela del cittadino verso l’Amministrazione, il principio della sottoposizione dell’amministrazione alla legge e quello della responsabilità dei soggetti titolari del potere. Quindi alto taglio teorico, ma poca indagine sul campo sulla operatività e redditività della giustizia amministrativa , salve qualche dato, Virtuoso il Piemonte, con solo il 10% delle sentenze di primo grado sottoposte al Consiglio di Stato. Ma allo stesso tempo sono oltre 12mila le cause giacenti a Torino. Mah!!!

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MAGDA NEGRI

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