Sono quattro giorni a Madrid: un gran caldo, bisogna immergersi nei musei.
Ma vedo molto un’emittente televisiva simile a La7 che trasmette notizie politiche ininterrottamente, giorno e notte.
Due le questioni trattate:
– 1: il nuovo rapporto del Psoe e di Sanchez, con i leader indipendentisti tutti, dai catalani ai baschi per una nuova Spagna multinazionale;
– 2: la preparazione del prossimo consiglio europeo sull’immigrazione.
Appaiono continuamente apparentate le figure di Salvini e di Trump, come capofila di una strategia anti umanitaria intransigente sull’immigrazione. E la televisione spagnola trasmette continuamente le immagini del cargo danese con il suo carico di profughi, abbandonato da Salvini in mezzo al Mediterraneo.
Devo dire che, dalla lettura del Pais, dalla sintesi della rassegna stampa e da quanto ho finora potuto vedere in tv, non c’è nulla di paragonabile alla campagna razzista che dilaga nel nostro paese.
Non credo sia merito di Sanchez, perchè è arrivato solo ieri.
Bisognerebbe capire meglio come questi paesi, ex coloniali, che pure devono affrontare le immigrazioni economiche non regolari, riescano a metabolizzare meglio anche l’odierno fenomeno.
Anche la Spagna avrà un Salvini, ma non si vede più di tanto.
Anzi, vari commentatori politici continuano a sottolineare come fatto positivo, che negli ultimi due anni l’immigrazione ha contribuito a colmare il saldo demografico negativo della Spagna, ed è quindi un fattore di sviluppo per il paese.
Sembra di essere sulla luna.