Due nitidi ricordi di Rita Levi Montalcini, che ci ha lasciato.
Era il 2007, al Senato il Governo Prodi teneva la maggioranza con le unghie e con i denti per un solo voto e dipendeva vitalmente dalla presenza dei Senatori a vita. Lei non mancava mai: entrava, fragilissima, appoggiandosi al braccio di un giovane commesso, con quel sorriso impenetrabile alle offese, alle urla e agli insulti dei Senatori di Forza Italia e delle Lega Nord. Le urlavano di cambiarsi il pannolone e, talvolta, le tiravano addosso fascicoli e dossier. Ma lei, impassibile, votava.
Sempre nel 2007 festeggiai con lei, insieme a tutte le senatrici del PD, l'8 marzo. Ci parló della sua giornata tipo, di come viveva: poco cibo, poche ore di sonno, molte ore di studio e ricerca, moltissimo rigore intellettuale. Era felice della sua vita, una vita eccezionale, e ci disse che si puó restare attivi sempre, ricercare sempre e che la vecchiaia non esiste.
La vecchiaia non esiste. Punto.