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LA VERA PARTITA TRA DESTRA E SINISTRA È SULL’EUROPA

By 28/02/2018Attualità

LA VERA PARTITA TRA DESTRA E SINISTRA È SULL’EUROPA

Oggi su La Stampa, in prima pagina, leggo questo titolo: “Casa Pound offre l’aiuto a Salvini. La Lega non chiude. Obiettivo comune per un governo che ci porti fuori dall’Unione europea”.

E insistono chiedendo un governo sovranista.

Ecco cosa vuole la destra.

Anche i più moderati di questo campo chiedono “meno Europa”, e non solo in Italia.

L’obiettivo “più Europa” è quindi una netta e radicale contrapposizione alla destra.

Io rispetto tutte le opinioni e ognuno poi vota come crede. Ma definire di destra la lista “più Europa”, come si legge in alcuni commenti, è ridicolo. Non solo perché questa lista è componente essenziale della coalizione di centrosinistra, ma perché nella concreta situazione italiana ed europea la battaglia per portare più avanti l’integrazione e il rinnovamento dell’Europa è la base su cui la sinistra, in Italia e in Europa, può riprendere la sua iniziativa, e può riprenderla su tutti i terreni: per la costruzione di uno Stato sociale europeo, per una politica economica e fiscale comune (che, tra le altre cose, impedirebbe il trasferimento delle aziende nei paesi dove ci sono fiscalità e salari più convenienti ai padroni).

La Bonino, in questa campagna elettorale, è violentemente attaccata dai giornali di destra per le sue battaglie civili – divorzio, aborto, carceri, garantismo giudiziario. Ma ci sono persone che si considerano di sinistra e bollano la Bonino come di destra.

È un segno dei tempi che corrono.

Se poi si considera di destra una politica economica compatibile con l’esigenza di non fare crescere ma gradualmente ridurre il debito pubblico la cosa è preoccupante. E lo è non solo per l’economia italiana, ma soprattutto per le nuove generazioni, che si trovano questo fardello frenante nello sviluppo e nelle prospettive di lavoro.

Il fatto interessa anche l’Europa, basta leggere cosa è stato detto in questi giorni e cosa si farà, soprattutto per iniziativa della Francia e della Germania per affrontare i temi che riguardano alcuni paesi gravati da un debito pubblico pesante.

Discutiamo, quindi, ma facciamolo serenamente e ognuno poi, ripeto, decida come ritiene giusto votare. Ma lanciare slogan e appiccicare etichette a chi ha idee diverse non serve a nessuno.

27 febbraio 2018

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MAGDA NEGRI

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