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Le donne ne “La nuova stagione” 13 settembre 2007

www.lanuovastagione.it

13 settembre 2007

Donne protagoniste di una nuova storia

Pubblichiamo l'intervento con cui Walter Veltroni ha illustrato a
Piazza Farnese i punti programmatici del PD a favore delle donne.

1) Il lavoro delle donne per lo sviluppo del paese
L'Italia è uno dei paesi europei con il più basso indice di
occupazione femminile, anche se le differenze sono grandi tra il
sud, il centro e il nord. Il paese è 11 punti sotto alla media
europea mentre, secondo l'Agenda di Lisbona, dovremmo arrivare al
60% entro il 2010! Un quarto delle donne fra i 25 e i 45 anni con
istruzione superiore non partecipa al mercato del lavoro, contro
l'8% degli uomini.
Una donna su cinque lascia il lavoro quando nasce il primo figlio e
difficilmente riesce a rientrare. Sono le donne ad essere le più
penalizzate dalla diffusione delle forme di lavoro precarie e
atipiche.
Investire sul lavoro non è solo una questione di diritti delle
donne, ma è anche una necessità per lo sviluppo del Paese. Lo
confermano i dati quando ci fotografano una popolazione femminile
più scolarizzata e con i migliori risultati scolastici ed
universitari. Il merito, dunque, può essere il garante per delle
effettive pari opportunità. Inoltre, è dimostrato che i paesi più
sviluppati sono anche quelli nei quali c'è minore disparità di
genere, ma servono riforme strutturali e profonde se vogliamo
raggiungere gli obiettivi di Lisbona.

E dunque:
– Incentivi per favorire l'estensione del lavoro femminile, per la
permanenza nel lavoro, in particolare dopo la nascita dei figli, e
per la progressione nelle carriere.
– Regolarizzazione e riqualificazione del lavoro sommerso, in
particolare quello svolto dalle donne nel settore dei servizi alla
persona, a partire dalle lavoratrici straniere.
– Formazione permanente lungo l'arco della vita e nei momenti di
discontinuità tra i lavori, in particolare per le migranti e per
quelle che hanno interrotto l'attività lavorativa.
– Strumenti per assicurare parità di retribuzione per prestazioni
uguali di pari valore.
– Imprenditoria femminile senza limiti di età: sostegno,
incentivazione, agevolazioni.
– Legge contro il mobbing in attuazione delle direttive europee
– Creazione di sistema di statistiche di genere per la misurazione
effettiva del rispetto dell'eguaglianza tra donne e uomini nel mondo
del lavoro e nella società.
– Bollino rosa per istituzioni e aziende che realizzano buone
pratiche per l'eguaglianza tra donne e uomini.
– Misure per valutare l'impatto di genere di tutti i provvedimenti
legislativi.

2) Per un nuovo welfare
Per rinnovare il paese serve un forte impegno sul versante della
riforma dello stato sociale all'insegna di alcune parole chiave:
conciliazione, cooperazione, condivisione del lavoro di cura tra
donne e uomini, flessibilità dei servizi. C'è bisogno di guardare
con maggiore attenzione alla vita concreta delle donne che da sempre
si sono fatte carico dei servizi che mancano ed hanno scontato un
welfare incentrato sulla figura del capofamiglia maschio. Le
politiche di welfare vanno dunque ripensate anche per promuovere la
libertà e l'autonomia delle donne.

– Forte impegno sul versante della tutela della maternità, a partire
dall'estensione dei diritti alle lavoratrici discontinue, precarie,
autonome.
– Agevolare le forme di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di
cura, a partire dall'ampliamento dei congedi parentali per donne e
uomini, rendendoli temporalmente più lunghi ed economicamente più
vantaggiosi.
– Promuovere il riconoscimento del valore della cura: non tutto il
lavoro di cura può essere socializzato, ed in una visione moderna
dare all'uomo uno spazio nella vita privata e restituire alla donna
uno spazio in quella pubblica, propone una relazione più autentica e
sana nella redistribuzione di compiti e ruoli.
– Riconoscere il lavoro di cura anche a fini pensionistici
– Piano straordinario degli asili nido per raggiungere gli obiettivi
di Lisbona del 33% della popolazione entro il 2010. Nuova legge per
affermare il diritto dei bambini ad un percorso educativo fin dai
primi mesi di vita, per superare la visione del nido come servizio a
domanda individuale ed affermare un diritto di cittadinanza.
– Qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, che si
occupano di anziani, bambini, persone non autosufficienti;
facilitare l'incontro tra domanda e offerta; detrazioni fiscali per
le spese per le badanti modulate secondo i redditi
– Aumento dei trasferimenti per le famiglie e per i figli a carico
che in Italia sono molto più bassi della media europea (nel 2003,
secondo Eurostat 2006, meno del 4% dei trasferimenti sociali, contro
una media UE più che doppia)
– Accordo con il punto di Veltroni sul fisco: "Dote fiscale per i
figli e la famiglia che si trasformi automaticamente in abbattimento
dell'imposta sui redditi e per le famiglie al di sotto del reddito
imponibile un contributo di 2500 euro per figlio".

3) La laicità in una società aperta: più diritti, più libertà
Portare la forza delle donne nella nuova formazione politica
significa portarvi una profonda cultura di laicità, di tolleranza,
di diritti civili e di responsabilità. Le donne sanno che le
differenze sono un valore fondante dell'esperienza umana e che la
laicità è innanzitutto autonomia della politica. Non c'è
modernizzazione se non c'è la capacità di tenere il passo delle
nuove domande civili, sociali ed etiche.
Questa è la laicità che consente la società aperta.
Le inedite frontiere che la scienza ha aperto sulla nascita, sulla
vita, sulla morte ci chiamano a elaborare punti di vista su temi su
cui non c'è una tradizione consolidata. E però, proprio sulle
questioni cosiddette eticamente sensibili, ritroviamo il senso ed il
fondamento della democrazia come metodo con il quale si assumono
decisioni condivise, che rispettino la libertà, la responsabilità,
l'autodeterminazione delle persone.
La laicità per le donne è lo spazio entro cui praticare l'esercizio
dell'equilibrio tra libertà e responsabilità, entro cui conquistare
la propria autonomia e i propri diritti.
– La legge 194 è una buona legge che ha dato risultati importanti
per quanto riguarda la diminuzione del numero degli aborti e la
tutela della salute. Bisogna attuare un piano di sostegno e
riqualificazione della rete dei consultori, che sono strumenti
importanti di monitoraggio e prevenzione sul territorio soprattutto
per le giovanissime e le immigrate.
– I diritti delle donne sono diritti umani e devono essere
riconosciuti come tali contro tutti gli integralismi e i
fondamentalismi, in Italia e nel mondo. Sempre di più sul corpo
delle donne si combattono guerre ideologiche, mentre l'Italia può
essere un luogo di straordinaria importanza per sperimentare un
nuovo modello di accoglienza e integrazione.
– Sosteniamo una buona legge sulle unioni civili.

4) Impegno concreto per la sicurezza e contro la violenza sulle donne
I dati ci indicano che il fenomeno della violenza contro le donne è
in crescita, non fa distinzioni di reddito, età, istruzione ed
avviene prevalentemente in famiglia. E' il segno di un malessere
profondo nel rapporto tra i sessi, su cui tutti debbono
interrogarsi.
– Impegno per finanziare i centri antiviolenza sul territorio e per
sostenere le donne vittime di violenza nella ricostruzione della
propria autonomia personale.
– Impegno su campagne di prevenzione, in particolare nelle scuole,
anche rivolte specificamente agli uomini e alle relazioni familiari.
– Rafforzare la lotta contro la tratta delle donne straniere
– Città più sicure, più illuminate, trasporti dedicati
– Campagna di sensibilizzazione contro immagini e stereotipi lesivi
della dignità femminile che in maniera pervasiva vengono proposte da
stampa e tv.

5) Per una democrazia paritaria
Il nuovo partito sarà davvero democratico se saprà riequilibrare la
distanza tra la percentuale di cittadine italiane ed il numero delle
donne elette, aprendo spazi nuovi di partecipazione.
Il nostro obiettivo è quello di dare attuazione al nuovo articolo 51
della Costituzione:
– Gli organismi dirigenti del nuovo partito dovranno essere
costituiti secondo un criterio paritario.
– Le nuove norme elettorali dovranno prevedere la rappresentanza
paritaria in Parlamento e in tutti i livelli istituzionali
– Criteri paritari anche per quanto riguarda le nomine negli enti,
nelle istituzioni, nelle aziende
– Nuova attenzione sui tempi della politica. Riforma della politica
significa anche sensibilità per quanto riguarda il concreto
svolgimento dell'attività politica che deve essere più accogliente
verso esigenze diverse.

 

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