Penso che il voto di ieri alla Commissione Affari Costituzionali sulla legge elettorale non avrà molto seguito.
Con il voto di tutto il centro destra, della Lega, dell'UDC si è voluto adottare come testo base questa improbabile proposta del premio del 12,5 alle coalizioni, più le preferenze, più qualche listino bloccato per i "big".
Il centro destra probabilmente ha agito sotto la pressione di AN ma subito Quagliariello ha cercato di sventolare come suo il trofeo, enucleando il dato politico della vicenda: sulla legge elettorale si sarebbe rifatta come d'incanto l'unità di tutti i moderati italiani contro la sinistra.
Noi abbiamo giustamente votato contro, specialmente criticando – ma nessuno del centro destra legge i giornali? – la pericolosità del voto di preferenza, aperto ad ogni inquinamento e ad ogni condizionamento. Il senatore Ceccanti, in particolare, si è battuto come un leone, insieme alla nostra capogruppo Angela Finocchiaro, contro questo obrobrio.
C'è chi dice – malizie?- che in fondo in fondo questo scambio sarebbe stato accettato da Bersani, che avrebbe come obiettivo di portare a casa il premio alla coalizione.
Credo che ci saranno ripensamenti generali, che questa legge che può passare al Senato sarà bloccata alla Camera.
Ciò che più preoccupa è l'incertezza politica che ci sta sotto: quali sono oggi le coalizioni omogenee che potrebbero governare questo paese? Noi abbiamo solo una parziale impossibile riedizione dell'Unione.