L'erba voglio non cresce solo nel giardino del re… Ma anche in quello spazio grigio e confortante che si chiama "deroghe del PD".
Il nostro è uno statuto assurdo: prevedere che la deroga sia una richiesta individuale (come si trattasse di bambini capricciosi) e non vagliata seriamente dagli organismi dirigenti.
Il Segretario non si assume nessuna specifica responsabilità. Chi vuole resta, se c'è posto, chi non vuole se ne va.
Accade così il paradosso che per senso di responsabilità non ci siano più Veltroni, D'Alema, Morando, Livia Turco, Anna Serafini, Cabras e tanti altri che sono stati e sarebbero ancora colonne dell'attività legislativa e simboli politici, mentre altri restano.
A parte Bindi e Finocchiaro, secondo me, molti di questi nomi potevano essere discussi e a molti di quelli che se ne sono andati il Segretario avrebbe dovuto chiedere di restare.
Per questo ho votato contro.
Sono una di quelli che non hanno accettato il gioco dell'erba voglio.