Veltroni “radicale" – Il Riformista 21 novembre – Di Magda Negri
Da solo, senza il condizionamento di capicorrente vecchi e nuovi di entrambi i sessi, Veltroni ha fatto il miracolo. E ci ha dato (considerando anche le quote degli altri candidati segretari) una Direzione del Pd incredibilmente snella, equilibrata, rappresentativa dopo le elefantiasi che avevano appesantito le Direzioni dei partiti da cui veniamo. Un solo problema, ma non piccolo: in tutti i partiti grandi e plurali, almeno in Europa, le Direzioni si votano, non si nominano. Potremmo esperire anche sistemi innovativi, come il voto on line. In un solo partito, il Partito Radicale italiano, il Segretario nomina una Direzione di sua stretta fiducia, affiancata però da un Comitato nazionale regolarmente eletto. Nominare e non votare la Direzione è una dirompente innovazione. Ma allora – ci pensino i membri della Commissione Statuto- tutto va “radicalmente” innovato. Con nuove forme di rappresentanza e di sovranità e nuovi contrappesi e limiti all’esercizio del potere.