Sabato 12 luglio, direttivo di Libertaeguale all’Hotel Artemide di Roma. Presenti a macchia di leopardo i rappresentanti dei circoli. La discussione verte sulla funzione originale della associazione che ha incubato il progetto del PD e ha dato coerenti battaglie per il bipolarismo. Discutiamo della organizzazione del tradizionale appuntamento di settembre. Il venerdì pomeriggio tematico sarà dedicato alla riforma della giustizia. Io insieme a Quercini, in minoranza, propongo di affrontare i temi del federalismo fiscale.
Il fronte che cresce per il modello tedesco mette a rischio tanta parte del progetto del Pd. Ne siamo consapevoli e torniamo a sentirci combattenti di avanguardia. Segnalo l’intervento di Parisi sul Corriere della Sera, in cui, l'ex ministro, sostiene che il vero problema di Veltroni sia quello di non affrontare il nodo relativo alla legge elettorale. Per quanto riguarda Chiamparino, nella sua intervista a La Stampa (che peccato Sergio!), dimostra di non aver mai scommesso fino in fondo sulla funzione delle riforme elettorali e istituzionali per cambiare il sistema politico italiano. Il suo intervento è pieno di sconfortante realismo. Si dichiara “pentito” e confida nella volontà dei soggetti politici.
Come farà a coordinare le centrifughe volontà di 10-12 partiti che rinasceranno se il “tedesco al’amatriciana” di Bassanini metterà la soglia del 3%? Auguri!, ma nemmeno Sergio ci crede.