Sotto la Mole LibertàEGUALE ha presentato OGGI POMERIGGIO il libro di Michele Salvati “IL PARTITO DEMOCRATICO PER LA RIVOLUZIONE LIBERALE“.
Democrazia, libertà, eguaglianza. Queste le tre parole chiave del recentissimo libro di Michele Salvati.
In esso l’autore analizza le ragioni per riconoscere nel PD il protagonista possibile di un riscatto nazionale che sia politico in senso ampio: economico e sociale, civile e culturale.
“I riformisti – ha detto SALVATI– sperano che anche la sinistra più radicale e tradizionale e parti importanti del sindacato si rendano conto che sono considerazioni di giustizia ed equità, ancor prima che di efficienza, quelle che motivano le posizioni favorevoli alla nascita del PartitoDemocratico. Nec tecum, nec sine te?…il Paese non ha molto tempo da sprecare nell’attesa che convinzioni riformistiche prevalgano nella sinistra…”
”Il Partito Democratico- ha dichiarato SUSTA– nasce da sensibilità molto diverse rispetto alle quali è necessario fare una sintesi che non sia una semplice sommatoria di organizzazioni politiche, ma un mescolamento e un confronto di culture. Il centro-sinistra ha perso le ultime elezioni amministrative perché si è rotto un blocco sociale e ora bisogna ricostruire un patto fra liberi professionisti, partite Iva, pensionati, fra gli imprenditori e i loro operai. Nelle provocazioni di Salvati mi riconosco in buona parte da un punto di vista intellettuale, ma dal punto di vista politico serve uno sforzo di mediazione. Perché il Pd sia forza di Governo, salvaguardando il bipolarismo e senza trasformismi”.
“Solo la democrazia di mandato, quella che vincola il segretario eletto direttamente (e ora candidato anche a essere il futuro premier, in quanto leader del partito a vocazione maggioritaria) a una piattaforma politica sostenuta da una precisa maggioranza, può garantire vita trasparente e operatività al nuovo partito- ha affermato Magda NEGRI-. Un segretario, una piattaforma politica, una maggioranza che l’ha sostenuta e che in nome di essa si è presentata alla platea dei simpatizzanti e degli iscritti, sono le caratteristiche antitrasformistiche della democrazia di mandato”.