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Libia, la discussione in commissione difesa

By 28/04/2011Maggio 27th, 2024Politica

Libia . Ieri riunione congiunta della 3 e 4 commissione , esteri e difesa del Senato. La linea l’ha data  Napolitano, capo delle forze armate, col parallelismo 25 aprile italiano e rivoluzione libica. L’aumentata capacità militare sta nella risoluzione Onu 1973. Il resto è una naturale estensione. Il generale Arpino sui giornali di ieri (colui che ha condotto le operazioni militari in Kossovo) ha già dato la misura comparata dei raid arerei e militari in situazioni analoghe. La Russa e Frattini non si sono spostati di un millimetro dall’impostazione argomentativa di Napolitano. Aggiungono solo contorcimenti giustificativi del contraddittorio atteggiamento del governo italiano, il più funambolico fra quelli europei. Da “non disturberemo Gheddafi” al tardivo pieno coinvolgimento insieme a Usa, Francia, In ghilterra. Il “Casus belli” è stato l’incontro  con il Presidente  del CNI libico che ha detto: affido alla vostra coscienza la salvezza delle popolazioni libiche dalla vendetta di Gheddafi”.

L’Unione africana ha due tavoli aperti con i rappresentanti di Tripoli e Bengasi, per cercare una soluzione pacifica (esilio?) per il dopo Gheddafi. I radicali non hanno nessuna fiducia nell’autonomia dell’Unione africana dal Raiss. Breve alterco con Frattini. La Russa non maramaldeggia sull’uso dei caccia. La quantità dei caccia non aumenta; si aggiunge la possibilità di colpire con missili precisi obiettivi militari che anche il Cni aiuterà a individuare. Reguzzoni per la Lega si adegua prontamente . Se si andrà a un dibattito parlamentare e al voto  non indeboliranno il governo.  L’Idv insiste per un dibattito parlamentare per inchiodare il governo a presunte contraddizioni che paiono già sanate.  Noi esortiamo a non piegare a fini di politica interna un problema così tragico come le ricolte democratiche in Libia. Ricordiamo l’appello del Cni. Escludiamo ogni intervento di terra. Ma basteranno i raid aerei?.

Non ci vorranno forze di interposizione Onu e corridoi umanitari? Apprezziamo comunque la maggior fermezza nella risposta militare. Casini denuncia il ridicolo continuo capovolgimento di fronte del governo, sempre fatto di interventi estemporanei “Partecipiamo ma non spariamo. Spariamo ma non colpiamo”. L’On. Paglia, ex pilota militare elicotterista, ferito durante l’intervento in Somalia e da allora sulla sedia a rotelle, dice che bisogna avere la schiena dritta e ironizza sulla sua piegata per sempre. Aggiunge però che questo tipo di guerre non si vincono dall’alto, in quanto infide e oscure, che il futuro è imprevedibile e che non si possono escludere vittime civili. Chissà se qualche agenzia stampa ne avrà fatto un lancio?

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MAGDA NEGRI

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