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L’immigrazione spiegata a mia madre

Un’anziana signora che ha sempre fatto l’operaia e votato Pci-Pds-ds. Abita da sola a Novara. A causa degli acciacchi dell’età, e in quanto cittadina esemplare, si rivolge ai servizi assistenziali per trovare una colf che l’aiuti nei lavori domestici qualche ora la settimana. Vuole pagarla  (non la vuole certo in nero) e vuole pagarla lei. 

I servizi sociali le danno appuntamento alle 10. Per l’anziana signora spostarsi con i mezzi a Novara, ridente città governata dalla Lega, è faticoso. Ma lo fa. L’Ufficio Comunale dei servizi sociali è preso d’assalto da cittadini extracomunitari, mamme di colore con i loro bambini che vanno lì per vedersi riconosciuti i loro giusti diritti. Solo che le giovani mamme hanno un mediatore culturale, che cura le loro pratiche con i dipendenti comunali, in un clima di cordiale parità. L’anziana signora invece se ne sta da sola ad aspettare in piedi, da ore, in coda.

Poi arriva il suo turno e viene sommersa dalle richieste burocratiche. La sua pensione non supera i 900 euro (con la reversibilità), ma non ha diritto ad avere una colf che lei comunque si pagherebbe di tasca propria. Le chiedono certificazioni sui Bot, sull’alloggio di proprietà. Ne deduce che lei non è più a casa sua e che Novara è in mano agli extracomunitari.

Il Comune- pensa – si occupa solo di loro. I vecchi sono abbandonati. I soldi per l’assistenza  sono assorbiti dai nuovi arrivati. Essendo la signora mia mamma, potete immaginare i miei sforzi di ragionarecon lei sull’Inps e i flussi di immigrazione e sull’utilità dell’integrazione. Ma il problema è che lei si è sentita esclusa. Ha provato il senso di esclusione  e l'ha provato a a casa sua. Solo un residuo pudore politico la tratterrà ora  forse dal votare Lega…..

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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO