Lavoriamo circa sette ore, tra lunedì sera e martedì mattina per controllare le schede bianche e nulle di Bergamo. A parte gli insulti e le fantasie di alcuni elettori (qualcunoi si era poretato dei post-it in cabina, con riflessioni sull’inutilità del voto) molti voti erano stati annullatiper condizionamento “maggioritario”.
Molti i voti a tutt’e due i simboli della Lega, molti a Margherita e Unione (vicine nella scheda).
Recuperiamo qualche scheda. Il lavoro si prevede lunghissimo e i conteggi infruttuosi.
In aula le comunicazioni di Amato sui tragici fatti di Catania, trovano consensi trasversali.
Sono sotto accusa “le società”, il loro uso delle tifoserie, piuttosto che “la società”, e le cause di emarginazione.
Pisanu dice con dolore che occorre creare la cultura per cui la testa di un poliziotto vale quanto quella di un capocannoniere.
Si fa poca sociologia e il dibattito parlamentare punta sull’agibilità delle proposte concrete, anche di nuove fattispecie di reato.
Nel pomeriggio tra l’audizione di Pecoraio Scanio alla Bicamerale rifiuti, la Presidenza della Giunta delle Elezioni e il lavoro in Commissione scuola, scelgo la terza ipotesi. Non ho il dono dell’ubiquità.
Incardiniamo il disegno di legge di delega al Governo per la promozione della cultura e dei valori costituzionali nella scuola italiana.
Se non si voterà, verso le 17 speriamo in molti senatori di poter andare al Capranica alla presentazione della mozione di Fassino