È certo significativo che oggi pomeriggio tutti i banchi del centro destra siano vuoti e ad interloquire col governo ci siamo solo noi del centro sinistra, che più abbiamo applaudito il discorso del Presidente del Consiglio questa mattina.
Monti è stato perfetto. Ha esordito esaltando il ruolo del parlamento, cuore pulsante della democrazia, si è dimostrato rispettoso verso il parlamento, si è proposto come veicolo di riconciliazione, rigettando ogni superiorità della tecnocrazia e ha definito il suo un governo di impegno nazionale.
La cosa più importante che ha detto è stata – a parer mio – che non esiste un'Europa al di fuori di noi, che ci chiede cose dure, con la BCE Matrigna. Non esistono un "noi" e un "loro": le riforme sono nel nostro interesse e nella necessità del nostro futuro. Chi compera titoli italiani oggi lo fa in base a come sarà l'Italia tra dieci o venti anni, quando scadranno. Tutte cose che il PD, e specialmente Morando, dice da agosto.
Ha articolato il suo programma in due fasi.
I provvedimenti di emergenza saranno:
- costituzionalizzare i vincoli di bilancio
- operare una rigorosa spending review
- superare le province con legge ordinaria
- razionalizzare le forze armate
- ici sulla prima casa
- spostare la tassazione dal lavoro ai consumi
Poi prospetta un progetto più ambizioso di modernizzazione della struttura economico e sociale che prevede:
- riforma del mercato del lavoro duale e emarginante (modello Ichino)
- spostamento della contrattazione collettiva verso i luoghi di lavoro
- riforma degli ammortizzatori sociali con tutele che evitino le angosce che accompagnano questi processi.
Monti ha più volte parlato di un grande progetto di inclusione delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro.
Sono tutti punti della nostra battaglia parlamentare di questi anni che non siamo riusciti a realizzare per il blocco che Berlusconi determinava per i lavori parlamentari – e per le nostre stesse timidezze.
Il dado è tratto e abbiamo 15 mesi per realizzare molto o qualcosa di questo programma nazionale. La cosa interessante è che nessuno ha più alibi.
PS: L'età media del governo è un po' alta, lo riconosco, ed è segno dei tempi che queste nonne intellettuali di razza si portino dietro i nipotini al giuramento al Quirinale. L'età matura è sempre più piena di ricchezze e di forze: chissà che ne pensa Renzi.