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Morando-intervento in aula sul DDL anticrisi

By 03/08/2009Maggio 27th, 2024Politica

 31Luglio 2009- Senato

 

 Senatore MORANDO (PD). Signora Presidente, sono da tempo un convinto
assertore del monocameralismo: una sola Camera politica che da` la fiducia
al Governo, una Camera delle Regioni che entra nel processo legislativo
come espressione dei legittimi interessi del sistema delle autonomie. Ma
nel corso di questi lunghi e purtroppo, almeno sul punto, del tutto inconcludenti
dibattiti sui vizi e i pregi dell’italico bicameralismo perfetto, mi
sono spesso dovuto arrendere di fronte alla forza dell’unico argomento a
mio giudizio valido, avanzato dai sostenitori del bicameralismo stesso:
quando una Camera sbaglia, ad unanime giudizio, l’altra interviene e corregge,
facendo in realta` risparmiare tempo e denaro alla Repubblica.
Ora, signor rappresentante del Governo, colleghi della maggioranza,
una cosa e` certa: in questo decreto, alla Camera, avete infilato norme
che non noi, ma voi considerate sbagliate, da espungere o da modificare.
Ripeto: norme che voi considerate sbagliate e che infatti il Governo ha gia`
deciso di eliminare o di cambiare, magari convinto dall’intervento equilibrante
e di garanzia del Capo dello Stato, che voglio tornare a ringraziare,
prendendo esplicitamente le distanze dalle critiche pretestuose e senza
fondamento che l’Italia dei Valori ha voluto rivolgergli ancora in questa
circostanza.

(leggi tutto)

a ecco il punto: il Governo – che deve cambiare queste norme e ha
gia` deciso quali norme cambiare e perche´ cambiarle – non consente al Senato
della Repubblica ne´ di fare la scelta piu` dignitosa e lineare, ossia di
votare i tre o quattro emendamenti in questione chiudendo la conversione
alla Camera entro lunedı` prossimo, ne´ di fare la scelta – poco dignitosa
certo, ma almeno trasparente – di approvare in questa sede un atto di indirizzo
al Governo che minuziosamente indichi le correzioni da apportare
attraverso un nuovo decreto. Ne´ l’una, ne´ l’altra delle scelte. Il Governo
ha scelto di intraprendere la strada – si potrebbe dire, parafrasando il titolo
di un famoso libro di economia – della produzione di decreti attraverso
decreti.
Ieri, colleghi della maggioranza, durante la discussione nelle Commissioni
bilancio e finanze riunite abbiamo fatto un ultimo tentativo di
salvarvi la faccia, chiedendo al ministro Tremonti, che era presente alla
nostra discussione, di dire al Senato quali correzioni il Governo avesse
in animo di apportare al decreto. Ma il Ministro non ha risposto.
Cosı`, colleghi senatori della maggioranza, sarete vittime di un clamoroso
paradosso: voi sarete, nella penosa cronaca di questa che e` la piu`
grande recessione del dopoguerra, come quelli che volevano approfittare
della crisi per bloccare nove su dieci – cosı` si legge sui giornali di questa
mattina – delle indagini in corso presso la Corte dei conti contro amministratori
pubblici infedeli o dolosamente incauti, mentre il Governo, in
quella stessa cronaca, ci stara` almeno formalmente come quello che ha
impedito a voi, cioe` ai senatori del PdL e della Lega, di colpire cosı` duramente
gli interessi della Nazione.
Oppure, per fare un altro esempio, forse di piu` immediato effetto,
voi, senatori del PdL e della Lega, starete nella cronaca di questa crisi
come quelli che volevano approfittarne per imporre ai terremotati dell’Abruzzo
di pagare tra cinque mesi il 100 per cento delle imposte sospese
dopo il terremoto, mentre il Governo ci stara` come quello che, alla
fine, si sara` convinto che questa e` pura follia e vi avra` messo in qualche
modo rimedio. Verrebbe da dire: contenti voi!
Forse pero` e` piu` utile porci una domanda: cosa spiega il ricorso ad
una scelta cosı` umiliante per l’istituzione Senato e le persone stesse dei
singoli senatori della maggioranza da parte del Governo? Ad essere sincero,
non credo che il generale agosto vi entri granche´. Anzi, la minaccia
del generale agosto sara` piu` grave tra 15-20 giorni, quando si trattera` di
convertire l’annunciato decreto «correggi disastri». Spiega molto di piu` secondo
me, rispetto al generale agosto, la politica.
Non so se sia gia` finita la luna di miele tra Governo e Paese. Purtroppo,
per la verita`, non lo credo. So per certo, pero`, che su due temi
– politica estera e politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno – stiamo assistendo
da settimane ad una seria incrinatura del rapporto tra Popolo della
Liberta` e Lega e ad un relativo, ma significativo indebolimento della leadership
di Berlusconi.
Ecco perche´ il Governo ha avuto paura di tornare alla Camera e forse
ha addirittura paura di aprire a qualche modifica qui al Senato. I numeri
delle recenti votazioni alla Camera giustificano questa paura. Ma sono i
numeri sulla gestione del FAS. (Fondo per le aree sottoutilizzate), finalmente
resi noti ieri dal Governo, anche grazie alla nostra insistenza nelle
Commissioni 5ª e 6ª del Senato, a dare conto del fondamento delle contraddizioni
che si stanno aprendo nella maggioranza.
I numeri che citero` sono tutti relativi alla competenza giuridica, perche
´ sulla cassa il Governo ha formalmente dichiarato di non poter dare
informazioni al Parlamento. Torno cosı` a dire che a mio giudizio, in questo
momento (ecco cosa spiega tutto questo andirivieni di cifre inconcludenti
che si pubblicano sui giornali in questi giorni) sotto il profilo della
cassa, la gestione prevede 370 milioni di euro e non un euro in piu`.
Quindi, siamo praticamente ad aver azzerato le disponibilita` di cassa sul
Fondo per le aree sottoutilizzate.
Comunque, parliamo della competenza giuridica. Sto citando i numeri
della Nota del Governo depositata ieri ufficialmente alle Commissioni
5ª e 6ª del Senato: dotazione definitiva del Fondo aree sottoutilizzate:
52,7 miliardi di euro (e non 54, come scrivono tutti giornali); programmi
di interesse regionale: 27 miliardi di euro. Questi sono i programmi
delle Regioni da finanziare; qui il Governo svolge una funzione
di mero coordinamento, ma questi sono soldi delle Regioni, dei programmi
regionali. Qui il Governo non concede nulla, signor Sottosegretario,
non toglie nulla per la banale ragione che non puo` ne´ concedere ne´
togliere, perche´ non sono soldi suoi. Puo` – e deve, a mio giudizio – svolgere
rispetto al passato (cio` vale per tutti i Governi, e non solo per questo
ovviamente) una piu` forte azione di coordinamento, di concentrazione degli
obiettivi, di coordinamento interregionale. Ma sono soldi delle Regioni.
Per i programmi gestiti dalle amministrazioni centrali il FAS prevede
(competenza giuridica) 25,4 miliardi di euro. Qui, sı`, decide il Governo,
con un vincolo di legge: l’85 per cento deve essere allocato al Sud.
Non perche´ lo dice il senatore Morando, ma perche´ lo dice la legge.
Solo il 15 per cento puo` dare luogo a spese che si allocano fuori dall’obiettivo
convergenza.
Proseguendo nella lettura della Nota del Governo (non sto dicendo
niente di inventato dal sottoscritto), si dice che questi 25,4 miliardi
sono stati cosı` allocati: Fondo infrastrutture, 12,3 miliardi; Fondo per
gli ammortizzatori sociali (Fondo sociale), 4 miliardi; Fondo strategico
per l’economia reale, 9 miliardi. Del Fondo strategico, 4 dei 9 miliardi
sono stati allocati per finanziare l’intervento sul terremoto in Abruzzo. Lo
sottolineo per dire che, per la prima volta nella storia delle calamita` naturali
di questo Paese, la solidarieta` del Paese a favore dei terremotati e` interamente
a carico delle popolazioni del Mezzogiorno. Forse bisognerebbe
almeno dire loro grazie! . Forse almeno
un grazie glielo dovremmo a quelle popolazioni, che sono quelle che
stanno peggio in Italia ed alle quali abbiamo messo a carico integralmente
la solidarieta` nazionale per l’intervento post-terremoto

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MAGDA NEGRI

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