l'Unità, 15 luglio 2007 – TANTO RUMORE PER NULLA -di Enrico Morando
Passi per l'Afghanistan e lo scalone. Se nella maggioranza che sostiene il governo Prodi c'erano – o ci sono – insanabili contrasti sulla collocazione del Paese nella lotta al terrorismo internazionale o sull'esigenza di innalzare l'età di accesso al pensionamento per chi non svolge attività usuranti, è inevitabile che questi contrasti – a stento celati nelle centinaia di pagine del programma dell'Unione – emergano al momento delle scelte in Parlamento.
Ed è inevitabile che ciò avvenga drammaticamente – e con il consueto codazzo di spettacolarizzazione – nell'Aula del Senato, dove la sconfitta elettorale dell'Unione – quasi duecentomila voti in meno – ha determinato i rapporti numerici che tutti ormai hanno imparato a conoscere. Che però Governo e maggioranza scelgano coscientemente di appendere la loro esistenza all'approvazione o alla reiezione di norme del tutto insignificanti per la totalità dei cittadini italiani, questo non può e non deve passare sotto silenzio, né essere accettato come cosa «normale».
Prendiamo il caso delle ultime due «drammatiche» votazioni al Senato. La prima, ha avuto per oggetto il seguente, preciso quesito: credono i senatori che l'imparzialità del giudice sia meglio tutelata se, dopo aver fatto per un po' il pubblico ministero a Roma, viene trasferito a Frosinone (cioè, in una Provincia diversa), o a Velletri (cioè, in un diverso circondario)? Ammetto di aver esagerato, quando ho detto che allatotalità dei cittadini italiani non può minimamente interessare la risposta al quesito. Non escludo infatti che per i familiari del magistrato trasferendo, la questione possa avere qualche rilievo, peraltro limitato dall'esistenza dei moderni mezzi di locomozione e dalla possibilità dei magistrati di evitare i trasferimenti nelle ore di punta del traffico (la flessibilità degli orari di lavoro ha i suoi vantaggi). Faccio parte di quel 50% del Senato che ha risposto: meglio Velletri. Ed è stata sconfitta da chi ha perentoriamente affermato: meglio Frosinone. Entusiasmo del centrodestra alle stelle. Il centrosinistra, umiliato e sconfitto, alla ricerca della riscossa. L'occasione verrà di lì a poche ore, e sarà offerta dalla possibilità di rispondere, col voto, ad un altro quesito di portata epocale: fermo restando che, per la prima volta, i Consigli degli ordini degli avvocati potranno trasmettere ai Consigli giudiziari un rapporto sui magistrati di cui il Csm dovrà tenere conto nelle decisioni sulla carriera (un'innovazione vera, di cui al Senato ha parlato il solo Cesare Salvi, in un tanto vano quanto lodevole sforzo di far rinsavire i contendenti), potrà un rappresentante degli avvocati essere membro dei Consigli giudiziari, o no?La maggioranza dei senatori – tra i quali il sottoscritto, per mera disciplina di gruppo – ha risposto no. Come nel primo caso, ma a parti invertite, è successo di tutto: il rappresentante del governo ha parlato esplicitamente di crisi di governo evitata, subito imitato da autorevolissimi leader di maggioranza. L'opposizione, se possibile, ha fatto quasi di meglio: invece di mettere in evidenza l'assurdità del comportamento della maggioranza – così paralizzata dai suoi interni contrasti da annegarsiin un bicchier d'acqua – ha enfatizzato il significato del voto, fino a trasformarlo nella causa per l'abbandono dell'Aula (l'Aventino: gli avvocati dentro o fuori i Consigli giudiziari come democrazia o fascismo).Vedo già le espressioni di compatimento di molto leader del centrosinistra e del centrodestra: questo Morando è così stupido che non sa capire quando una questione di poco conto diventa un simbolo, una bandiera. Ma cosa dire dello stato di due schieramenti che – avendo di fronte problemi drammatici (nella fattispecie: per il servizio giustizia, in Italia, spendiamo più degli altri, in rapporto al Pil, e ne ricaviamo performances decisamente peggiori) – riescono a scontrarsi fra loro, e al loro interno, su questioni di lana caprina, al più capaci di attrarre l'attenzione delle componenti più chiuse e retrive di questa o quella corporazione?l centrodestra, lo sappiamo, si comporta così perché è ossessionato dall'obiettivo di rivotare subito, domani mattina.Dopodomani, infatti, la leadership di Berlusconi potrebbe diventare controversa. Ecco perché enfatizza anche le sciocchezze: pensa che tutto possa svolgere la funzione di una buccia di banana. Meno intelligibile – ma sarà certamente un limite mio – è invece l'atteggiamento del centrosinistra: se si vuole evitare la rottura bisogna concentrarsi sui nodi più duri, in modo del tutto trasparente. Così, se riusciremo a scioglierli, sarà vero rilancio. E se non ci riusciremo, saranno chiare le cause – e ben individuati i ruoli assunti dai protagonisti – del contrasto. Così che le conseguenze da trarne, per l'assetto con cui andare all'inevitabile voto anticipato, saranno quasi ovvie.