Skip to main content

Non c’è proprio verso… – 11 agosto 2007

By 13/08/2007Attualità

Non c’è verso: la progressiva evoluzione dell’Assemblea Costituente del PD del 14 ottobre in vero e proprio “Congresso a cielo aperto” con coerente collegamento dei candidati nazionali ai Segretari, sta creando un gran subbuglio e costringe tutti a calare le carte vere, Dico subito che c’è una grande analogia con le modalità di svolgimento del recente, ultimo congresso dei DS. Un candidato, una piattaforma politico-programmatica, delegati eletti in limpida competizione.
La decennale battaglia dei riformisti/maggioritari nei DS (mi annovero anch’io…) contro trasformismi e opportunismi d’ogni specie che logorano il rapporto tra i cittadini e l’offerta politica, e che ha guadagnato negli anni la struttura del congresso a mozioni, con la proposta politica precisamente imputabile al Segretario/a e alla sua maggioranza, ha ben seminato e dato frutti fuori dalla nostra storia, è diventata l’autostrada su cui correrà la macchina della fase costituente del PD.
Poi, dopo il 14 ottobre, si aprirà un’altra fase e gli organigrammi eletti eserciteranno la prima sovranità sulla forma, sulle tappe, sui futuri e aggiornati profili politici programmatici del nuovo partito.
Tutto normale, tutto logico, quindi? Per me si, ma vedo una grande “confusione a-democratica” (diversamente dall’opinione di Goffredo Bettini) sotto il cielo.
Dobbiamo riconoscere il valore intrinseco della dialettica maggioranza – minoranza, che poggia sulla chiarezza della proposta e della sfida politica, o la differenziazione tra i candidati è così tenue, “estetica”, di “posizionamento personale o di gruppo” da sollecitare una consociazione preventiva di idee, proposte, gruppi dirigenti?
La mia è chiaramente una domanda retorica, che incorpora in sé la risposta. Ma vedo che questa fondamentalissima questione sta inquinando e incattivendo (si vedano i miei amici parisiani oggi su “Repubblica”) l’avvio della mobilitazione politica verso il PD. Il fatto poi che tutto si svolga in affanno, e sotto il solleone d’Agosto, certo non aiuta.
Non si è mai visto un simil – congresso svolgersi tra Agosto e Settembre…
Per l’intanto, da frammentarie interviste e dichiarazioni, i punti qualificanti e reciprocamente distintivi, fra i tre maggiori candidati. Un asse sostanzialmente liberalsocialista nel discorso di Torino di W. Veltroni e nelle successive proposte e specificazioni in materia elettorale e di riforma costituzionale, un’ipotesi più continuista sul welfare in Rosi Bindi, insieme all’orgogliosa rivendicazione del cattolicesimo democratico e dei cattolici tout-court nella costruzione del futuro partito, e alla ferma difesa del quadro politico dell’alternanza (no alla parte finale del “manifesto dei coraggiosi”, per intenderci…); un’evocazione un po’ generica (finora) alle libertà e all’innovazione economica, insieme ad un niente affatto genericoimpegnoper il sostegno alla natalità nel nostro paese.
Qui il confronto non potrà essere equivoco: valore sociale della genitorialità, o “campagna natalità” pagata dalla vita delle donne, a prezzo delle loro libertà,  desideri di realizzazione e “potere” nella società? Il giovane Enrico Letta avrà l’onere di esibire – speriamo – idee non vetuste…
Commenti di mezz’estate. Considero l’artico di Enrico Morando una forte sfida ai vertici di DS e Margherita, agli uomini e donne di buona volontà, che intendano spendersi per il PD.

P.S. Non sono sparita, ma quasi. Mi trovo in un angolo idilliaco della Val Grana, in una casa vicino a un torrente l’eco delle cui acque ha su di me un effetto molto rilassante, fra cani, gatti, capre e galline. Per me, animalista,un habitat che mi riempie di allegria. Tengo compagnia alla mia anziana mamma, un po’ malandata in salute, e mi collego ogni giorno col telefono con mia figlia che sta in Grecia. Per il resto basta. I pochi turisti sono tutti torinesi e genovesi della super-quarta età (fra i 70 e i 90 anni), per lo più donne, che hanno duramente lavorato da giovani, sono orgogliosissime di sé, e dicono ancora la loro sul mondo.
I locali parlano un occitano stretto, sono muratori, boscaioli, piccoli contadini.
Si stanno arricchendo ora con la produzione del formaggio Castelmagno, e la sua commercializzazione.
Roma è lontanissima da qui. Votano in maggioranza Ulivo (è zona di Resistenza e di Partigiani), ma parlano solo dell’esosità dello Stato. Sono piccoli muratori, ma hanno lo stesso schema mentale dell’industriale di Treviso.
Il gestore di un piccolissimo lago di pesca di trote ha chiuso. Davanti alla mia delusione ha detto ieri che non intende più lavorare sette mesi per lo stato e cinque per sé. Come Tremonti, come Berlusconi.

 

Close Menu

MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO