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Non con la bandiera bianca e a mani alzate

By 07/03/2018Attualità
Anche nella discussione, ieri, in Libertàeguale di Torino le opinioni se consentire o no la nascita di un governo 5S, è stata differenziata come in tutto il partito.
Io rimango tenacemente della mia convinzione negativa, per motivi tattici ma insieme strategici.
La sinistra, in tutte le sue eccezioni – riformista e/o radicale, ha un Dna estraneo al populismo dei 5S, magmatico nella forma ma durissimo nella sostanza.
Nessuna confusione…nessuna abdicazione.
Ho grande rispetto per i compagni che vogliono graduare il rapporto politico e istituzionale con i 5S, ma allora il problema è diverso.
Lo declinerei così: natura, strategia e offerta politica della sinistra riformista nel tempo dei populismi.
In fondo è il tema del congresso.
La faticosa ma bella vittoria di Zingaretti nel Lazio, e il distacco che il centrodestra in Lombardia ha dato a Gori – candidato di altissimo livello – confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, la durezza dei rapporti di forza e la complessità di domande e di bisogni sociali cui è difficile dare risposte vere e non propagandistiche.
Sconcertanti le previsioni degli scalfari e dei galli della loggia, che la sinistra italiana debba confluire a mani alzate, con la bandiera bianca, nel turbolento calderone dei 5S, per consentire la nascita di un nuovo bipolarismo – 5S e destra egemonizzata dalla Lega – su cui dovrebbe fondarsi la terza repubblica.
Ecco perchè la fase tattica della formazione del nuovo governo non è estranea alla strategia di ricostruzione del centro sinistra.
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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO