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Non è mai melodioso il suono delle manette

By 21/07/2011Attualità

Ha una qualche ragione Giuliano Ferrara, oggi sul Foglio, ad avvertire un sentore di paura, rassegnazione, scarsa autonomia politica nel gran corpo dei parlamentari di centrosinistra che hanno deciso di concedere alla Procura di Napoli la possibilità di procedere alla carcerazione preventiva dell'On. Papa. Diversa, comunque, sarebbe stata la situazione del Sen. Tedesco, che avrebbe avuto gli arresti domiciliari per un breve arco di tempo e avrebbe potuto difendersi più celermente nel processo.

Io non ho condiviso la polemica contro il voto segreto fatta dai capigruppo Pd alla camera e al Senato, perché è garanzia minima di tutela liberale del ruolo istituzionale dei parlamentari e sempre dovuto quando si vota sulle persone. Ma il garantismo del centrodestra è purtroppo divenuto troppo peloso e inutilizzabile ormai, perché è di fronte agli occhi di tutti l'incanaglimento amorale di gran parte dei loro rappresentanti.

Il problema è semplice: o si ritorna alla pienezza dell'art. 68 sull'immunità parlamentare – così come pensato dai Costituenti – secondo il quale bisogna avere l'autorizzazione delle Camere anche solo per iniziare un'indagine su qualsiasi parlamentare; oppure si abolisce l'istituto della carcerazione preventiva, salvo in casi più che eccezionali, e ciò per tutti i cittadini, a prescindere dalle cariche istituzionali.

Resta comunque il fatto drammatico che dall'inizio della repubblica solo 4 parlamentari sono stati consegnati all'autorità giudiziaria e per il Senato il Sen. Cuffaro si è dimesso da Senatore ed è andato in carcere solo a compimento dei tre gradi di giudizio. Quanto è avvenuto ieri richiama da vicini il cappio sventolato in Parlamento dai leghisti nel '94 con il volto sorridente di Irene Pivetti e lo spostamento asimmetrico della Lega (maroniani per all'arresto alla Camera, bossiani contro al Senato) strumentalizza biecamente le questioni delle garanzie e delle istituzioni in una sorda lotta di riequilibrio di potere col Pdl e di imminenti, forse, successioni.

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MAGDA NEGRI

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