La rete gettata nel mare del nostro vivere civile dalle poderose manifestazioni di questo 25 Novembre ha “pescato” e portato a galla tutto il rimosso, il taciuto, il subito in famiglia, nella scuola, nel tempo libero, nel lavoro.. insomma tutto quanto una ragazza o una donna vive lungo l’arco della vita.
Lo hanno messo al centro della autoconsapevolezza del Paesee e della politica.
È stato uno tsunami, non una grande onda.
Giustamente alcuni giornalisti l’hanno paragonato al movimento dei diritti civili guidato da Martin Luther King.
Allora come ora ci furono a margine isolati episodi di violenza.
Si condannano.. si isolano e si va avanti.
Per questo non ho dubbio che le donne, prime vittime della violenza in tutte le sue forme, troveranno il modo di farlo, per l’attacco alla sede del Movimento della Vita a Roma.
Non lasceranno spazi a strumentalizzazioni, ai fastidi furibondi delle destre.
Non perdiamo tempo.