L’accordo ottenuto da Renzi è buono e ricalca molto da vicino – a parte l’eventuale doppio turno di coalizione – il punto di accordo cui eravamo arrivati in Senato nel novembre 2012 in Commissione Affari Costituzionali grazie a Ceccanti. Berlusconi mandò tutto all’aria: si avvicinavano le elezioni e non era clima di grandi riforme.
Considero troppo bassa la soglia del 35% per il premio di maggioranza. L’eventuale doppio turno di coalizione spezza il tabù della non possibile elezione diretta del capo del governo e lascia la possibilità del modello “sindaco d’Italia”.
Con una fava si sono presi tre piccioni: legge elettorale, possibilità di riforma costituzionale, continuità del governo.
Non era davvero possibile fare meglio e resta ancora da chiedessi perché Berlusconi l’abbia voluto.