A questo punto
Non so se la riunione di oggi pomeriggio dell’ufficio politico dei Ds sarà risolutiva. Ma certo gli errori dei Veltroniani torinesi sono stati grandi e continuano. Il primo peccato non veniale è stato quello di chinare la testa e di accettare sino in fondo la logica dello “star dentro” a un ipotetico accordo iniziale che voleva il segretario del Pd in Piemonte della Margherita, in particolare dei Rutelliani. Quando Veltroni ha detto “ per me non ci sono accordi” nessuno dei dirigenti piemontesi ci ha creduto e si è mosso di conseguenza. In altre regioni la competizione è stata o sarà tutta su base locale, come pure l’accordo è stato raggiunto solo su base locale. Cacciatisi da soli nella gabbia , i dirigenti del Piemonte non hanno saputo più uscirne.
Difficile distinguere i contorni effettivi del braccio di ferro fra Susta e Morgando. I due programmi sono diversi ( e io condivido in toto quello di Susta), ma il rischio è che si stia consumando uno scontro correntizio di rango non solo regionale, che si gioca in terra piemontese. Il disagio dei Ds, costretti a fare da spettatori inerti è grande.. ma nessuno osa rompere il gioco, per senso residuo di responsabilità. La mia personale opinione a questo punto è che si riconosca, anche se è doloroso, la ingenerosità e la debolezza di un ceto dirigente che ha sciupato una grande occasione.
Si affidi a Sergio Chiamparino, come a Minniti in Calabria, il ruolo di garante della fase costituente fino al prossimo congresso, il vero congresso del PD che sarà certo non prima delle europee. So di non proporre un regalo a Sergio Chiamparino, ma è ora che anche le leadership politiche vere siano esercitate a tutto campo. Avrei sperato in una più ricca disponibilità e capacità. Non ci sono state, tanto vale riconoscerlo…..
Magda Negri