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Per la Commissione Nazionale del congresso

By 23/11/2018Attualità
Ho inviato questa lettera alla Commissione nazionale per il congresso.
Mi piacerebbe condividere queste valutazioni.
Mi pare di ricordare che nelle primarie del 2012 fu applicato il doppio turno, quindi non c’è un impedimento statutario, ma una possibilità nel regolamento congressuale.
 
“L’elevato numero delle candidature congressuali, ormai formalizzato, rende non remoto il rischio che non vi sia almeno il 51% dei delegati rappresentanti la mozione vincitrice. Va sempre ricordato, infatti, che il nostro Statuto non prevede l’elezione diretta del segretario, ma l’elezione dei delegati, il cui numero in Assemblea determina l’automatica elezione. Circola una visione nella sostanza semplicistica e sbagliata dei meccanismi di elezione del Segretario Nazionale che evoca un’elezione nominale diretta di fatto inesistente. Peraltro, sarebbe davvero fonte di molti equivoci la “parlamentarizzazione” pur prevista dallo Statuto che affida a blocchi di delegati la scelta successiva del Segretario con scambi potenzialmente opachi. Circola ora la proposta che si consideri eletto segretario chi guadagna il maggior numero di delegati. Considero anche questa posizione potenzialmente carica di ambiguità. Mettiamo un quorum? Il 40, 45%? Importiamo di fatto nel PD il Rosatellum? E se l’esito finale fosse una quasi tripartizione, decide il 5, 6, 7% di delegati in più? Chi autorizza a pensare che le Primarie inducano un automatico processo di bipolarizzazione? Io penso che, sobbarcandoci una qualche fatica in più, dovremmo introdurre nel regolamento congressuale un secondo tempo, questo si nominale e diretto, cioè il doppio turno. Vale a dire che se nessuno tiene il 51% dei delegati i primi due rappresentati vanno a un secondo turno di votazione dove non sia prevista un allargamento della platea, ma possano votare tutti quelli che hanno partecipato al primo turno costituendo così l’albo degli elettori.
Ogni altra soluzione, di fronte a così numerosi e autorevoli candidati, ma in un Partito profondamente lacerato e tuttavia in cerca di una nuova unità, potrebbe generare problemi politici irrisolvibili.”
 
Magda Negri
Vice Presidente Vicaria PD Piemonte
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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

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