Aria di quasi festa. Si lavora tutto il giorno, tra Aula e Commissioni, ma gli schermi dei computers di molti senatori hanno immagini marine.
Lavorano a tutto ritmo la V Commissione (Bilancio) per preparare la relazione al ddl.81 (tesoretto) per individuare i profili di copertura finanziaria, ma sappiamo che vi sarà apposta la fiducia.
Si ridacchia sul caso Mele, e l’UDC è visibilmente imbarazzata.
La mia amica Alfonzi (PRC) voleva introdurre una riflessione in Aula sul caso. Poi rinuncia, per l’incalzare dei lavori, ma aveva avuto una buona idea. Voleva chiedere la parola, alzarsi e dire: “Sig. Presidente, cari colleghi, pensate sia più grave usare cocaina o usare una donna?” Peccato non l’abbia fatto.
Si va di corsa nelle Commissioni (e anche nella mia) per avere il numero legale al fine di dare i pareri sul ddl 81.
Intanto si intrecciano molte cose. Continua il nostro lavoro con le “Democratiche” e l’Ufficio di Marina Magistrelli è diventato un simpatico – anche se ancora un po’ disordinato – luogo di confronto e fucina di idee. Decidiamo di fare un osservatorio su tutte le liste del PD, per la presenza femminile, e di sollecitare autocandidature femminili motivate, non legittimate da cooptazioni maschili.
Alla Direzione dei DS si svolge una riunione organizzata della lista Veltroni.
Intanto, i senatori DS e Margherita che sono tutti dirigenti politici in servizio permanente effettivo, fanno i calcoli dei seggi e dei rapporti con i voti delle eventuali liste.
Riflettere su un dato: il 14 ottobre non ci sarà l’elezione diretta del segretario, perché non c’è il voto disgiunto. Ergo, se si moltiplicheranno le liste, il candidato/a Segretario/a del PD, rischia di avere molti voti e pochi delegati.
Voti da buttare, mentre i delegati sono quelli che voteranno, in Assemblea, il Segretario.
La mia impressione è che gli ex-dc e i nuovi dirigenti della Margherita, siano più sciolti e pronti a nuotare in questo nuovo mare.