Perché queste umili salsiccie di ‘nduja calabrese meritano una foto ricordo?
Semplice..
Perché sono l’ultimo prodotto che ho comperato in un tipico negozio del Borgo Filadelfia che ha deciso di chiudere.
Un piccolo e storico gioiello di prodotti lucani, calabresi e siciliani che attirava moltissimi clienti incuriositi dalla peculiarità e dalla freschezza di dolci.. salumi .. formaggi, prodotti sott’olio che settimanalmente arrivavano con il camion che partiva da Montescaglioso e, facendo molte tappe, veniva a Torino.
Il negozio, dopo la morte del padre, era gestito dalla madre e dalle 3 sorelle.
Credo che non motivi economici, ma l’improvvisa morte di una delle ragazze, sia stata una disperazione così profonda da portare alla chiusura.
Auguro ogni bene a queste magnifiche donne che erano un presidio gentile per tanti cittadini del borgo.. moltissimi di origine meridionale.
Furono loro, circa 13 anni fa, a trovarmi il camion e il trasportatore che dopo aver scaricato verdure e mozzarelle caricavo i miei vecchi mobili e li portava in Calabria.
Prezzi modici.. lui sembrava un ex sessantottino con i capelli ancora lunghi e il suo assistente, per dire, era un ragazzo lucano con una imponente acconciatura rasta.
Mi portò ad Amendolara anche una moto, scaricandola di notte dal camion con il telone sbrindellato e guidando nei vicoli del borgo vecchio.
Scena perfetta per il film Basilicata Coast to Coast.
Con la mamma scherzavamo sui divani vecchi di Torino di cui non riusciva a disfarsi e caricava ogni estate sul mitico camion .. verso il sud.
Grande tristezza per questa famiglia.
Quando passeremo davanti al negozio che ha venduto anche gli ultimi piatti decorati di Basilicata ci si stringerà il cuore.
Davvero auguro ogni bene alla mamma e alle sorelle che sono rimaste… e alla loro nuova vita che le aspetta.
Sono donne coraggiose.