Sarò franca. Se le cose stanno o continuano così, meglio andare al referendum . Se il Vassallum si estenua di ora in ora (II^ Bozza Bianco vediamo cosa succede Mercoledì alla Commissione Affari Costituzionali del Senato) l'unica proposta su cui può coagularsi una maggiornaza parlamentare trasversale è quella di andare al referendum. Almeno si salverebbe un principio maggioritario e la scelta del Governo in capo agli elettori.
Se, invece, come sembrano rassegnarsi a fare molti leader del Pd, al Porcellum sostituiremo un proporzionale non puro, ma addirittura inquinato (abbassiamo ancora il previsto 7% in cinque circoscrizioni per le liste che non abbiano raggiunto il 5% a livello nazionale?), sceglieremo il voto doppio con "splitting", il recupero dei resti a livello nazionale, etc. Se cioè arrivassimo a un sistema tedesco declinato verso Ceppaloni, il gioco non vale la candela. E la stessa proposta e leadership di Veltroni comincerebbero a essere compromesse.
Meglio, allora, una Bicamerale, perché con l'incrocio di tre fattori destabilizzanti (inaffidabilità del partner Berlusconi, che pensa solo alle elezioni anticipate, indebolimento del Governo Prodi, gestazione della "cosa bianco-azzurra", come embrione del futuro centro cattolico, che aprirà e chiuderà i due forni a piacimento), si rischia l'eterogenesi dei fini. Dal nuovo bipolarismo possibile anche su base proporzionale (Vassallum) alla restaurazione dei partiti dalle mani libere e alle cangianti coalizioni iperpartitocratiche.
Che fine farebbe il Pd in questo contesto, in questo stravolto scenario politico? Meglio andare, anzi correre verso il referendum!